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Asili e uffici chiusi, Roma si ferma. Il sindaco: "Sbigottito dai sindacati"

I sindacati confermano lo sciopero. Marino e Nieri all'attacco: "Troppo pochi tre mesi per discutere il contratto? I cittadini chiedono velocità"

Asili e uffici chiusi, vigili lontani dalle strade, una città a rischio caos per l'intera giornale. A meno di 24 ore dallo sciopero che fermerà Roma Capitale cresce la paura nell'amministrazione capitolina. Dopo la conferenza di ieri dei sindacati, tanto il sindaco Marino, quanto il suo vice Luigi Nieri, hanno attaccato la decisione di non revocare lo sciopero.

MARINO - Il primo cittadino ieri si è sfogato: "Sono molto sbigottito dal comportamento e dalle affermazioni dei sindacati. Li inviterei a fare una riflessione serena su ciò che è accaduto. In altre città, il salario accessorio è stato cancellato dal bilancio di previsione. Io fin dal primo momento dissi che invece bisognava diminuire drasticamente gli stipendi alti e proteggere rigorosamente gli stipendi più bassi, quelli delle persone che guadagnano 1000/1200 euro al mese e che non è accettabile perdano 200 euro trovandosi nella condizione rischiosa di non poter pagare il mutuo per esempio". Marino ha poi sottolineato di aver fatto di tutto per garantire il salario accessorio, mantenendo le promesse, anche contro l'allora assessore Morgante. Ed ha poi aggiunto: "Di fronte a tutto questo si dichiara uno sciopero. Allora la spiegazione che ha portato i sindacati ad indire uno sciopero è che i 90 giorni che io ho indicato per rinegoziare i contratti e indicare come deve essere erogato il salario accessorio sono considerati dai sindacati italiani un periodo di tempo troppo breve".

NIERI - Toni più concilianti, ma ugualmente irritati, da parte del sindaco Nieri. "Venerdì 6 giugno i sindacati hanno indetto uno sciopero generale dei dipendenti di Roma Capitale, con cui minacciano di bloccare la città. Protestano perchè a inizio maggio abbiamo stabilito che entro il 31 luglio prossimo è necessario concludere un lavoro di revisione del contratto decentrato per i nostri dipendenti, iniziato l'inverno scorso. Tre mesi di lavoro a voi sembrano pochi? In una fase in cui i cittadini ci chiedono, giustamente, velocità nelle decisioni e miglioramento dei servizi non possiamo permetterci di rimandare le discussioni in eterno. Il nostro obiettivo è dare subito ai 24 mila dipendenti di Roma Capitale un nuovo contratto decentrato, con obiettivi e risultati chiari, senza intaccare di un centesimo i loro stipendi e, allo stesso tempo, garantire ai quasi 3 milioni di cittadini romani servizi piu' efficienti. Si puo' fare? Secondo me si deve fare. Noi ci siamo seduti al Tavolo di contrattazione sindacale, abbiamo presentato una proposta e attendiamo le controproposte. Finora è arrivato solo uno sciopero, che creerà grandi problemi ai cittadini".

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