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Venerdì, 19 Aprile 2024
Proteste lavoratori

A Roma protestano le guardie giurate: guardiole scoperte dal Colosseo alla Farnesina

La mobilitazione indetta per l’8 febbraio: "Turni massacranti e diritti non riconosciuti, è inaccettabile"

Scioperano gli addetti alla vigilanza armata e servizi fiduciari di Roma. Martedì 8 febbraio incroceranno le braccia i lavoratori e le lavoratrici delle aziende Cosmopol, Poliziotto notturno e Ivu che nella Capitale contano circa 500 dipendenti. Si tratta di guardie particolari giurate e sicurezza non armata presenti in sedi istituzionali, grandi aziende e siti archeologici: così luoghi come Ministero degli Esteri, Colosseo, Eni, Acea, Enea Sogin e Università Sapienza quel giorno rischiano di rimanere con le guardiole scoperte. 

Sciopero addetti vigilanza armata e servizi fiduciari

Una mobilitazione indetta “per chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori, contenuti in precisi accordi sottoscritti dalle aziende stesse” - scrivono in una nota congiunta Filcams Cgil Roma Lazio, Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti e Uiltucs Roma e Lazio. Il presidio di protesta si terrà in Piazza Ss Apostoli, sotto la sede della Prefettura di Roma, a partire dalle ore 10. 

I sindacati: "Turni massacranti e mancato riconoscimento dei diritti"

I sindacati chiedono la corretta applicazione delle regole contrattuali per persone operative in un comparto ad alto rischio. Tra i punti sotto accusa: il mancato versamento dei contributi destinati alla pensione integrativa, la mancata erogazione dell’assegno familiare agli aventi diritto, la mancata iscrizione dei lavoratori al fondo di assistenza sanitaria integrativa. “A ciò si aggiungono altri elementi, quali il mancato riconoscimento degli scatti di anzianità, dei livelli di inquadramento corretti in relazione alla professionalità e dell’ad personam a chi ne ha diritto”- scrivono le organizzazioni sindacali sottolineando come ai lavoratori non sia nemmeno erogato il rimborso relativo alle esercitazioni obbligatorie al poligono di tiro, al rinnovo dei titoli e alle visite mediche. “Sotto il profilo normativo - dicono - ci troviamo di fronte a turni di lavoro che, compresa la prestazione straordinaria, superano le 48 ore settimanali, alla mancata erogazione dei permessi maturati e non goduti degli anni precedenti e all’alto residuo di ferie degli anni precedenti”. 

Le guardie giurate di Roma e la sicurezza non armata in protesta

“Chiediamo che si ritorni a un totale rispetto delle regole su un settore molto delicato, in cui i lavoratori sono in droga sulla norma relativa all’orario di lavoro. E’ necessario - ha commentato ai microfoni di RomaToday Paolo Le Foche, segretario Fisascat Cisl Roma - che la contrattazione sia rispettata integralmente. Particolare attenzione merita la cessione del quinto che rischia di far passare i lavoratori come cattivi pagatori con tutte le conseguenze che ne derivano, rilevante è anche la parte sanitaria e l’accesso al welfare previsto dal contratto nazionale. C’è poi una pressione forte sulla prestazione straordinaria alla quale i lavoratori sono quasi costretti con relativo stress psico-fisico e limiti alla vita privata”. Lo sottolinea anche Stefano Rosignoli, funzionario Uiltucs Roma e Lazio: “Oltre alle rivendicazioni generali, di carattere economico e contrattuale, c’è l’aspetto dello stress psico-fisico al quale sono sottoposti i lavoratori che non va sottovalutato. Alcuni di loro - riporta - sono costretti a turni giornalieri superiori alle dodici ore, turni comunicati anche un giorno per l’altro. Tutto questo dai contratti non è previsto”. Da qui lo sciopero degli addetti alla vigilanza armata e servizi fiduciari di alcune realtà romane. “Riteniamo inaccettabile che in un comparto così importante come quello della vigilanza privata, dove gli elevati rischi dell’attività specifica ricadono solo sui lavoratori, questi istituti - attacca Fabio Pesoli, funzionario Filcams Cgil Roma Lazio - si arricchiscano non rispettando le norme di riferimento”. 

La richiesta generale dei sindacati è che ci sia la piena applicazione delle norme che, valorizzando il servizio essenziale reso, consentano ai lavoratori di prestare l'attività lavorativa in sicurezza e nel pieno rispetto dei propri diritti. 
 

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