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Buste paga senza salario accessorio: i dipendenti comunali verso lo sciopero

Cgil, Cisl e Uil alla vigilia dell'incontro di conciliazione con il commissario Tronca: "Arrivano notizie che superano le più pessimistiche previsioni. Sciopero inevitabile"

Il fondo sul salario accessorio non sembra esserci. Le prossime buste paga dei 24.000 dipendenti capitolini rischiano così di essere totalmente prive di quelle voci (e soldi) extra che vanno ad irrobustire lo stipendio. Gli allarmi lanciati dai sindacati prima di Natale diventano realtà. Così, alla vigilia dell'incontro con il Prefetto Gabrielli, Cgil Cisl e Uil annunciano: "Lo sciopero è inevitabile". Si tratterebbe, nel caso si concretizzasse, della seconda astensione dal lavoro relativamente a questa vertenza, dopo quella del 6 giugno 2014. Uno sciopero che giunse allora dopo una partecipatissima assemblea che bloccò il Campidoglio.

Il salario accessorio è regolamentato dal cosiddetto contratto decentrato. Si tratta della disciplina con cui vengono regolamentati prestazioni aggiuntive, straordinari, indennità, lavoro festivo, buoni pasti e in generale tutto quello che non è normato nel contratto nazionale. Una parte del contratto che può, laddove azzerata, portare a pesanti ripercussioni sulle buste paga dei dipendenti. Di fatto, dopo l'apertura della vertenza, a febbraio 2014, e dopo l'imposizione di un accordo unilaterale, oggi, gennaio 2016, si scopre che il fondo è scoperto, senza soldi. Non ci sono quindi soldi per pagare le prestazioni aggiuntive.

Secondo i segretari generali Fp Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, Cisl Fp Lazio, Roberto Chierchia, Uil Fpl Roma e Lazio, Sandro Bernardini "la vertenza sta precipitando. Veniamo in queste ore a conoscenza di notizie che superano le più pessimistiche previsioni - spiegano i sindacalisti - Pare che gli uffici preposti al trattamento economico del personale di Roma Capitale stiano predisponendo buste paga del tutto o quasi prive di salario accessorio".
 
"Lo stesso salario accessorio previsto nell'atto unilaterale che veniva presentato all'opinione pubblica come unica via per il ripristino di legittimità nella retribuzione dei dipendenti capitolini e che ha avuto l'unico effetto di impoverire i lavoratori - proseguono - Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, durante la convocazione di domani dal Prefetto per il tentativo di conciliazione sullo sciopero generale di fine gennaio, chiederanno conto anche di questo e informeranno in apposite assemblee tutti i lavoratori. Lo scenario che si prospetta, alla luce delle ultime informazione, è un ulteriore aggravio alle finanze di 24000 famiglie e un danno oggettivo ai cittadini".

Stefano Giannini, segretario romano Diccap, parla di situazione annunciata: "Per noi purtroppo non è una sorpresa e per questo non avevamo firmato accordo sulla notte di capodanno. Non barattavamo l'impiego di una sola notte con le mancate certezze sui pagamenti delle altre 365 ed avevamo ragione. Ancora una volta saremo costretti a far valere i diritti dei lavoratori nelle aule di tribunale."
 
Marco Milani, coordinatore Ugl polizia Locale, dichiara: "Più che ad uno sciopero che comporterebbe l'ennesima perdita di denaro per I dipendenti, si deve iniziare a ragionare in altri termini, ovvero non garantire quelle prestazioni legate al salario accessorio (come notti e festivi) che non essendo più retribuite non possono certo definirsi esigibili, ovviamente interessando dei fatti il Tribunale del lavoro". 

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