Non volevano fare sciopero perdendo così una somma in busta paga ma nemmeno passare per 'crumiri' operativi sul proprio posto di lavoro mentre 'fuori' la protesta dei colleghi dipendenti di Roma Capitale riempiva piazza del Campidoglio. Così a centinaia, fino ad arrivare ad un numero stimato di oltre duemila lavoratori, sembrano aver preferito prendersi una giornata di ferie. A raccontarlo il quotidiano Il Messaggero che riporta come venerdì mattina, giorno dello sciopero per i dipendenti comunali indetto da Cgil, Cisl e Uil, i centralini dell'ufficio risorse umane sono stati raggiunto da telefonate dei dipendenti municipali che chiedevano di potersi prendere una giornata libera.

FERIE - Tutti al mare? Difficile pensarlo nonostante il caldo estivo che ha raggiunto la Capitale. Scrive Il Messaggero: “La faccenda è più complessa e potrebbe essere riassunta così: in molti non sono voluti passare per 'crumiri', lavorando mentre gli altri incrociavano le braccia, ma allo stesso tempo hanno preferito avere in tasca gli 80 euro netti di media della giornata, che altrimenti sarebbero stati loro decurtati (anche se è vero che hanno rinunciato a un giorno di ferie che ha un valore economico)”si legge nell'articolo del quotidiano romano.

I NUMERI – In base a una stima degli uffici, ad aver chiesto le ferie potrebbero essere tra i 2.000 e i 2.400 lavoratori, tra l'8 e il 10%. Non tutte richieste il venerdì stesso. In molti avevano programmato l'assenza nei giorni precedenti. In totale a fare sciopero secondo i sindacati confederali sono stati l'80% dei lavoratori, per il Campidoglio è stato assente dal lavoro il 73% dei dipendenti. Scrive Il Messaggero: “Ecco così che l'adesione allo sciopero scende a 65%: un dipendente su tre ne pagherà le spese del punto di vista remunerativo nella prossima busta paga. Poi c’è chi invece aveva già ferie programmate incastrate con il ponte del 2 giugno (o malattie) per un totale di un altro 10 per cento. A conti fatti, dunque, i dipendenti che venerdì hanno timbrato il cartellino sono stati il 16% del totale: oltre 3.000 persone”.