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Piano pullman, sarà sciopero dei bus: operatori in piazza contro tariffe monstre

Lo stop venerdì 15 settembre

Qualche turista ben informato ha spostato le prenotazioni, ma la stragrande maggioranza dei gruppi organizzati che dovrà muoversi in città verso aeroporti, stazioni, monumenti, musei, resterà a piedi. Costretto a usare taxi o ncc. Il 15 settembre decine di pullman turistici di aziende operanti nella Capitale si fermeranno. Niente transfert verso alberghi e siti di interesse, prenotazioni bloccate, servizi sospesi, per dire no alla bozza di piano pullman voluto dall'assessore alla Mobilità Linda Meleo, ancora da votare in giunta ma oggetto di dissenso tra gli addetti ai lavori da mesi.  

Il piano contestato

Ecco in sintesi cosa conterrà il nuovo provvedimento: parte del centro storico sarà off limits, con varchi di una non meglio precisata Ztl C che chiuderanno ai bus piazza della Repubblica, via Nazionale, teatro Marcello, corso Vittorio Emanuele, via del Tritone, via Veneto. Spariranno gli abbonamenti da 3mila euro per entrare nell'anello ferroviario. Verranno invece introdotti carnet da 100, 200 e 300 ingressi a tariffe decisamente più alte. Quello da 300 ticket, circa un ingresso al giorno, arriverà a costare minimo 36mila euro a bus per gli euro 6. Più elevati ancora i prezzi per le categorie più inquinanti. I costi crescono di 14 volte, con un rincaro fino al 1700 per cento. Cifre folli che metterebbero in ginocchio le aziende. 

A inizio estate si era aperto uno spiraglio: l'assessore a Commercio e Turismo Adriano Meloni sembrava disponibile a rivedere il piano, valutando le richieste delle parti con la convocazione di un tavolo ad hoc. Ma il silenzio è calato già da metà agosto. E salvo un laconico "ci stiamo lavorando" da parte dello staff, le associazioni non sono più state interpellate. 

Il dialogo naufragato

"L’amministrazione capitolina ha già disatteso le due semplici richieste che avevamo avanzato, propedeutiche all’apertura del dialogo sul provvedimento - spiega Andrea Genovese, segretario nazionale di Emet Bus – la proroga al 2019 del regolamento attualmente in vigore e la convocazione del tavolo promesso dall’assessore al Commercio, Adriano Meloni e dalla presidente della Commissione, Carola Penna. Di fronte a queste promesse non rispettate, non possiamo non far sentire il nostro disappunto". Insieme a Emet Bus dovrebbero aderire Anav, Federalberghi, Federlazio, Cna Fita, Agtar, Federnoleggio, Confesercenti, Federagit e Fiavet Lazio.

Contemporanemante al blocco dei servizi, operatori e dipendenti del settore occuperanno piazza Madonna di Loreto, guidati dal sindacato Sul-Ct. "Il costo che pagarà il settore è proibitivo e l'effetto sarà a cascata sull'intera filiera" spiega il segretario Renzo Coppini. "Non verranno coinvolti solo gli autisti, ma anche guide turistiche, operatori, tutte le figure coinvolte nel turismo dei gruppi. Parliamo di ingenti perdite di posti di lavoro". E anche dal sindacato denunciano "l'assenza di dialogo da parte del Campidoglio. Chiediamo la riapertura di un tavolo di trattative per trovare un accordo che sia dignitoso per tutti". 

L'eterna guerra ai bus turistici

Una lotta quella per alleggerire l'impatto dei torpedoni nel centro città che non nasce oggi. Con il cosiddetto "piano pullman" si sono già cimentate le passate amministrazioni, sempre tentando di limitare gli accessi dei mezzi dentro le Mura aureliane. L'ultimo regolamento è dell'ex assessore Guido Improta, che aveva alzato i prezzi dei permessi di circa 100 euro rispetto ai precedenti. Troppo poco per comitati, blogger e paladini del decoro che puntuali sollevano polemiche contro le lamiere dei bus in sosta, d'intralcio a un traffico già campale e ai panorami monumentali della Città Eterna. Ultimo a gridare allo scandalo l'ex sindaco Francesco Rutelli. 

La polemica sul web

"Una foto che ho fatto stamattina a Piazza Venezia: com'è possibile che sia entrato questo bus-mostro? - scrive in un post su Facebook con immagine allegata - è tanto difficile riprendere, e aggiornare, il piano-bus che funzionò perfettamente nel Giubileo del 2000, e che è stato accantonato?". Lo scatto però fa discutere. L'impressione è che il mezzo sia tagliato, mozzato nella parte anteriore, mentre da quella inferiore traspare il bus Atac sullo sfondo. Insomma, c'è subito chi grida al fake. L'ex sindaco si difende con un secondo post: "La foto è autentica, fatta da un cellulare e dunque con pixel 'sgranati', probabilmente a causa dell'oggetto in movimento". Ma non convince. E contro Rutelli si scaglia Emet Bus: "Oltre all'ormai conclamata scarsa lungimiranza politica dimostra anche un uso piuttosto goffo di photoshop". 

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