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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ama appesa ad un filo, l’azienda risponde allo sciopero: “Inopportuno in momento delicato”

Il 26 aprile proclamato lo sciopero della raccolta dei rifiuti. Intanto mancano i numeri per approvare il piano di rilancio. La dirigenza: “Abbiamo lavorato per sanare grave situazione ereditata”

Da una parte le difficoltà incontrate per il rilancio dell’azienda con il piano di risanamento e quello industriale appesi ad un filo, dall’altra l’incalzare dei sindacati che hanno proclamato lo sciopero della raccolta dei rifiuti per il prossimo 26 aprile. Uno stop di 24 ore che coinvolgerà dipendenti e lavoratori in appalto. Tempi duri per Ama. 

Ama, nel mezzo del rilancio arriva lo sciopero: “Inopportuno in momento delicato”

Così mentre in Assemblea Capitolina la maggioranza, lacerata da scontri interni e addii, cerca i numeri per approvare il piano di risanamento, la Municipalizzata si dice enormemente sorpresa dall’annuncio dello sciopero che, scrivono da via Calderon de La Barca, “sembra non tenere minimamente conto dell’attuale momento delicato per la vita e il futuro dell’azienda”. Per salvare Ama è la solita corsa contro il tempo. 

Ama, l’approvazione dei bilanci e il nuovo piano industriale

“Fin dall’insediamento dell’attuale organo amministrativo, a ottobre 2019, si è lavorato per risolvere la grave situazione ereditata attraverso un’approfondita due diligence, che ha portato all’approvazione dei tre Progetti di bilancio 2017, 2018, 2019, della Relazione sulla situazione patrimoniale al 30 dicembre 2020, ai sensi dell’art. 2446 del codice civile, del Piano Strategico Operativo, che ricomprende il Piano di Gestione Annuale e il Piano Industriale Pluriennale 2020-2024, nonché del Piano di Risanamento. Nell’ultimo trimestre 2019 e ne corso del 2020, Ama ha messo in atto tutte le operazioni volte a salvaguardare la continuità aziendale, ponendo in essere quella riorganizzazione aziendale e re-ingegnerizzazione dei processi necessarie al contenimento dei costi e al miglioramento dei conti, che ha prodotto un’inversione di tendenza rispetto alle precedenti gestioni, con un immediato beneficio sia sul bilancio 2019, sia sul bilancio 2020, che chiuderanno con un significativo utile, nonché sulla qualità del servizio ai cittadini di Roma la cui qualità è migliorata di 3 punti percentuali rispetto alla media del biennio precedente”. 

Sul lato del rilancio nel corso del 2020, la dirigenza di Ama ricorda di aver messo a punto un Piano Industriale da 340 milioni di euro “al fine di risolvere le problematiche sia sul versante raccolta, sia soprattutto sul lato impiantistico con la costruzione di 8 nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, il tutto con l’assunzione nel quadriennio 2021-2024 di oltre 900 persone, di cui 300 solo nel 2021”. 

Il piano assunzionale di Ama e la selezione interna

La due diligence effettuata è stata un’operazione di trasparenza e verità sui conti dell’azienda, con la “rilettura” dei bilanci dal 2003 al 2016, ed ha messo in evidenza problematiche trascurate e non affrontate per troppo tempo. Contemporaneamente, con l’accordo sindacale del 22 luglio 2020, l’attuale management si è fatto carico delle scelte poste in essere dai precedenti organi amministrativi, in relazione alla gestione dei clienti business (utenze non domestiche). Il tutto grazie all’approvazione da parte di Roma Capitale del Piano assunzionale 2020”.

Un iter, quest’ultimo, che sarà finalizzato dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina e dell’Assemblea dei soci di AMA dei bilanci 2017, 2018 e 2019 e del Piano di risanamento con gli interventi sul capitale. “Conseguenti, sono anche le attività di selezione interna per l’evoluzione e la crescita delle risorse umane con esperienza pluriennale in azienda”. 

Emergenza Covid: “Investiti 6 milioni per dispositivi anti contagio”

Ama respinge anche l’accusa mossa dai sindacati sul progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro e sulla mancata applicazione degli accordi e delle misure di prevenzione in tema di contenimento del Covid19. “L’azienda ha sempre operato per ridurre il rischio di infortuni da parte dei lavoratori e, negli ultimi 12 mesi, ha investito circa 6 milioni di euro in sistemi di protezione individuale, igienizzanti e sanificazione delle sedi aziendali, al fine di ridurre i rischi di contagio da Covid – 19”. 

Piano risanamento “è cardine per salvaguardia azienda”

“La proclamazione di uno sciopero in questo frangente, in attesa delle decisioni dell’Assemblea Capitolina, pertanto, - insiste Ama - risulta non solo intempestiva ma anche poco opportuna, tenuto conto che, in maniera alquanto singolare, tra le motivazioni addotte non risulta esserci il dilatarsi dei tempi di approvazione del Piano di Risanamento, vero cardine per la salvaguardia dell’azienda, (che ha un patrimonio immobilizzato di oltre mezzo miliardo di euro) del posto di lavoro di oltre 7.200 dipendenti,  di quello degli oltre 3mila addetti dell’indotto con le rispettive famiglie, nonché fondamento per lo sviluppo industriale dei prossimi 10 anni dell’azienda”. 
 

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