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Ama, la tregua dei sindacati. Sciopero rinviato: “L’azienda ha un mese per intesa su criticità”

Dopo l'approvazione del piano finanziario e dei bilanci lo sciopero previsto per il 26 aprile rimandato al 28 maggio: "Ma senza risposte, non si smobilita”

Lo sciopero dei lavoratori di Ama previsto per il 26 aprile è stato differito: i sindacati hanno rinviato la mobilitazione, che coinvolgerà dipendenti della municipalizzata e lavoratori in appalto, al 28 maggio. Una tregua, ma Ama avrà un mese di tempo per trovare l’intesa sulle criticità e per scongiurare così protesta e blocco della raccolta per un intero giorno

Sciopero Ama rimandato al 28 maggio: le criticità

Tra i principali punti della vertenza: la mancata trasparenza su selezioni e trasferimenti, l'apertura del tavolo sul lavoro baricentrato, la vicenda degli appalti delle utenze non domestiche, la riorganizzazione del servizio sul territorio e degli uffici con la richiesta di piani di carriera e selezioni trasparenti; la risoluzione della crisi del settore cimiteriale, in continuo affanno. Proprio ieri Ama ha annunciato lo snellimento dell’iter relativo alle pratiche per le cremazioni

I sindacati avvertono: “Senza risposte non si smobilita”

Qualcosa si muove. Così soprattutto alla luce dell’approvazione in Assemblea Capitolina del piano finanziario di AMA Spa, dei bilanci 2017-2018-2019, e del piano industriale, dell’imminente assemblea dei soci, prevista per il 28 aprile, e della ripresa dei tavoli aziendali, “che segnano la riapertura del dialogo con le organizzazioni sindacali”, e considerando anche l’attuale situazione pandemica, i sindacati hanno spostato lo sciopero. Ma “senza risposte, non si smobilita” - avvisano Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio. “Useremo le prossime settimane per provare ad arrivare a buoni accordi e informare i lavoratori o, se l’azienda non mantenesse questa nuova linea del dialogo, per mobilitarci e preparare lo sciopero” - si legge nel volantino distribuito. 

Ama ha un mese di tempo per trovare l’intesa

“Serve un confronto serrato per ricucire i troppi strappi di questi anni, che hanno aggravato condizioni di lavoro, provocato licenziamenti e reso inadeguato il livello di servizi alla città”, dichiarano i segretari generali Giancarlo Cenciarelli, Marino Masucci e Massimo Cicco. “Sulle selezioni e la gestione del personale, serve un accordo quadro che metta in trasparenza le procedure e  metta fine a opacità e scelte unilaterali, inammissibili specialmente all’interno  di un’azienda pubblica. Sugli appalti va ricucito lo strappo, dopo i licenziamenti e l’uscita dal contratto nazionale, con un accordo che dia certezze sul futuro e ridisegni il perimetro: è inaccettabile vedere società spuntare come funghi anche nella raccolta domestica, senza alcuna trasparenza. Il core business dell’azienda - aggiungono - va tutelato e su questo è chiaro che non accetteremo alcun depauperamento. Sul settore Cimiteriale, colpito da una crisi senza precedenti, va recuperato il gap rispetto al resto dell’azienda, troppo stridente per lavoratori impegnati in attività così gravose”. 

Ma anche se il clima ai tavoli aziendali è cambiato e la direzione aziendale ha mostrato una propensione al dialogo “che è troppo spesso mancata in questo anno complicato”, i sindacati non si accontentano di promesse e buoni propositi: “Servono fatti e accordi concreti per ripristinare corrette relazioni sindacali, sui singoli temi come sulla costruzione condivisa di un piano di rilancio di AMA, che guardi al futuro e consenta di uscire dalla precarietà e dall’emergenzialità continua, in uno dei più delicati servizi essenziali della città”. 
 

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