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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Comune, dietro la crisi c'è la lite Berlusconi - Tremonti?

Dietro alla revoca delle nomine si staglia una nuova ipotesi: quella del baratro economico del comune e del contrasto tra Berlusconi e Tremonti sull'aiutare o meno Gianni Alemanno

Una nuova ipotesi tra le tante che stanno nascendo da quando Alemanno ha sciolto la giunta comunale aleggia sul Campidoglio. A lanciarla è La Repubblica che dietro alle revoche delle nomine degli assessori vede qualcosa di più, anzi di meno: ovvero i soldi del comune.

Il comune di Roma starebbe al centro di una questione più importante, anche per il resto del paese: quella della resa dei conti tra Berlusconi e Tremonti e quella dei soldi che servono all'amministrazione di Roma che si troverebbe sull'orlo del baratro.

Quindi, lo scioglimento della giunta non nascerebbe dalla volontà di  Alemanno di avere nuovi consensi, visti i dati che lo vedono in calo, né di un rimpasto post tangentopoli, ma di un cambio di rotta  per sanare una necessità impellente: quella di avere più soldi.

Il comune infatti avrebbe terminato i soldi ricevuti nell'aprile del 2008 con i decreti di Roma Capitale. Per cui, ora mancano i fondi per la raccolta dei rifiuti, per le mense scolastiche e per la riparazione delle strade e in questi tre anni il Campidoglio non ha mai smesso di emettere obbligazioni, arrivate ormai al tetto di tre miliardi.

Il futuro dell'amministrazione romana, visto da questo nuovo e inquietante punto di vista, appare tutt'altro che roseo, anzi sembra più un buco nero in cui sono precipitati tutti i fondi. Per questo, Alemanno ha bisogno prima di tutto di soldi che devono arrivare dal Governo. Governo che oltre al Pdl è composto dalla Lega che non appare ben intenzionata a elargire fondi a Roma. Così, Tremonti, sostenuto da Maroni e Bossi, vorrebbe chiudere il portafogli verso la capitale, considerando che in vista di nuove elezioni, la Lega si dovrebbe presentare ai suoi elettori dopo aver votato un provvedimento a favore di Roma.

Berlusconi, quindi, deve risolvere un nuovo problema, quello di non lasciare Alemanno nei guai e di non far perdere Roma alla destra, conquistata anche grazie agli errori della sinistra. Un feudo importante, quello del Campidoglio, entrato dopo molte sfide perse tra quelli del Pdl e che ora, un crack finanziario potrebbe mettere in discussione. Il presidente del consiglio pressa Tremonti, ma è ancora da vedersi come andrà a finire e intanto aspettiamo le nuove nomine previste per domani.

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