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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Noi Con Salvini a Roma, ancora polemiche: "Apprendisti stregoni lucrano per vantaggi personali"

Schiuma replica a Zicchieri: "I suoi attacchi sono i motivi alla base del nostro abbandono"

Non si placa la bufera tra i salviniani romani. Fabio Sabbatani Schiuma, tra i naufraghi che hanno lasciato la barca leghista con pesanti attacchi ai suoi vertici, controreplica all'intervista rilasciata al nostro giornale da Francesco Zicchieri, coordinatore romano e regionale di NcS. "Ritengo che replicare alle bugie, alla piccinerie e alle furbizie sia sempre un esercizio inutile - scrive in una nota stampa - l'unica cosa che mi preme di evidenziare è la pochezza e l'incapacità unite alla presunzione: esattamente i motivi principali che hanno spinto non solo Riva Destra, ma anche altri dirigenti di Noi con Salvini, provenienti da esperienze diverse, ad abbandonare quello schieramento". Riassiumiamo brevemente le puntate precedenti. 

Schiuma, fondatore e segretario del movimento Riva Destra (nato nel '93 dal primo circolo di Alleanza Nazionale), candidato presidente del V municipio per Noi con Salvini alle comunali 2016, ha lasciato il Carroccio insieme ad altri 10 responsabili municipali nominati durante la gestione del salviniano Gian Marco Centinaio. Tutti commissariati poi con l'arrivo di Zicchieri - fedelissimo della deputata Barbara Saltamartini e investito direttamente dal leader leghista - e rimasti scontenti di dinamiche, a loro dire, poco attente al territorio e molto più alle prossime elezioni politiche, hanno abbandonato il partito non mandandole a dire a chi ne tiene le redini. 

Un attacco pesante specie quello di Schiuma al quale il consigliere di Terracina ha voluto replicare, rispedendo al mittente le accuse di fallimento del progetto leghista su Roma ed elencando piuttosto i successi e le azioni messe in campo per la città. "Non ci interessano le polemiche, quello che conta sono i pullman pieni di elettori che dal Lazio e hanno raggiunto Pontida". Ma le stilettate a Schiuma non sono mancate perché lo scontro è reale e il malcontento pure. Così l'ex An è costretto a controreplicare.  "Il dato che risulta sempre più chiaro è il tentativo di alcuni apprendisti stregoni di lucrare su posizioni politiche per ottenere vantaggi personali. E' un esercizio vecchio come il cucco al quale noi, al contrario di loro, non ci siamo mai voluti prestare, pagando sempre in prima persona e mettendoci sempre la faccia". 

Mentre a lasciare il partito romano si aggiunge anche Antonio D’Apolito, il più votato nella competizione amministrativa di giugno 2016, tornato in Forza Italia. Insomma, polemiche personali a parte è indubbio che il gruppo leghista stia perdendo pezzi, non un buon segno in vista delle elezioni regionali del Lazio. 


 

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