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Martedì, 26 Settembre 2023
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L’ospedale si riprende il “premio” dato ai suoi operatori sanitari. Scatta la protesta: “E’ furto, pronti allo sciopero”

Infermieri, operatori socio sanitari e tecnici di laboratorio della Fondazione Santa Lucia contro la trattenuta dell'indennità di vacanza: "Chiediamo rispetto e valorizzazione lavoro"

Il personale sanitario del Santa Lucia in stato di agitazione. La Fondazione resta ferma nella propria decisione di richiedere indietro ai lavoratori, attraverso trattenute dalla prossima busta paga, l’indennità di vacanza contrattuale erogata dal 2018 come premio per l’alta specialità. 

Il personale sanitario del Santa Lucia in protesta

Da qui lo scontro tra infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio e direzione della struttura d’eccellenza di via Ardeatina con l’assemblea dei lavoratori a rispedire al mittente la proposta dell'amministrazione di recuperare le somme in maniera più graduale, con un “piccolo sconto” di 500 euro legato alla eventuale chiusura dell'accordo contrattuale con la Regione Lazio “che - ricordano Cgil, Cisl e Uil -  non viene sottoscritto da 4 anni”. 

Dal mese di novembre verrà riconosciuto l'aumento previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, di media 140 euro, ma verrà interamente trattenuto come recupero dell’indennità, erogata a circa 40 euro al mese. “La Fondazione ha scelto di trattare i propri dipendenti alla stregua di creditori. Mediamente il debito si estinguerà a luglio dell'anno prossimo: prima di allora non si vedranno gli effetti economici del rinnovo contrattuale” - hanno sottolineato Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma Lazio.

L’ospedale chiede indietro il “premio” dato, operatori sanitari in stato di agitazione: “Nessuno vi ha chiesto prestito”

Lo stato di agitazione del personale sanitario: "Indennità di vacanza non si tocca"

Nei giorni scorsi la protesta dei lavoratori che hanno esposto striscioni e cartelli di dissenso: “L’indennità di vacanza contrattuale non si tocca”; “Io non ho chiesto un prestito alla Fondazione Santa Lucia” - hanno scritto. 

“Richiedere indietro, come se fosse un prestito, un riconoscimento economico nel periodo di vacanza contrattuale, che non ha certo compensato l’aumento progressivo che ci sarebbe stato se il CCNL sanità privata fosse stato rinnovato con regolarità, è segno del peggior atteggiamento padronale, che nemmeno l’epidemia Covid riesce a scalfire. Rendendo ancora più evidente la mancanza di rispetto verso chi ogni giorno tiene in piedi un asse fondamentale dei servizi sanitari regionali, quella affidata alle strutture in accreditamento”- tuonano i segretari generali sottolineando come il contributo richiesto agli operatori sanitari, indipendentemente dalla natura del loro contratto, sia "inimmaginabile, e nessuno si sta tirando indietro, per quanto le condizioni di lavoro si siano aggravate, nelle strutture accreditate non vi sia sempre totale rispetto delle misure di sicurezza e degli standard” con organici all’osso e, addirittura, talvolta messi anche in Fondo di Integrazione Salariale. 

Infermieri, operatori socio sanitari e tecnici "pronti allo sciopero"

“Il confronto non è servito a far cambiare idea al Santa Lucia che continua a chiedere il massimo sacrificio ai lavoratori, paventando anche il blocco delle ferie nel tentativo maldestro di nascondere dietro l'alibi dell'emergenza pandemica la volontà di non assumere e di non organizzare le sostituzioni per tempo per garantire il giusto riposo psicofisico agli operatori. Il clima si sta irrigidendo ogni giorno di più, tra minacce velate, proposte individuali di rateizzazione del credito e comunicazioni interne che scaricano le colpe sull'assemblea dei lavoratori”, rincarano Cenciarelli, Chierchia e Bernardini.

“La misura è colma: i lavoratori e le lavoratrici, già in stato di agitazione, faranno sentire tutto il loro dissenso con iniziative di protesta che verranno definite già in questi giorni. Non certo per rallentare i servizi, ma come sacrosanto strumento di lotta per ottenere il blocco dei recuperi e un’adeguata organizzazione del lavoro, che non acuisca i disagi ma tuteli maggiormente anche la giusta assistenza dovuta ai pazienti senza dover sottoporre a ulteriore pericoloso stress i lavoratori in nome del profitto”. 

Attivate le azioni di tutela. Al Santa Lucia monta la protesta: “Se sarà necessario - annunciano i sindacati - siamo pronti ad arrivare allo sciopero per far sentire la voce di questi professionisti, che chiedono solo rispetto e valorizzazione del proprio lavoro”. 
 

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