Sanità, Rodano-Foschi: "Inaccettabile far pagare a disabili piano di rientro iniquo"
Giulia Rodano, vicepresidente della commissione Sanità della Regione Lazio, ed Enzo Foschi, consigliere della stessa commissione affermano che "i cittadini non hanno interlocutori istituzionali"
“Mentre il centrodestra continua a far mancare il numero legale necessario allo svolgimento di una seduta ordinaria, i problemi dei nostri territori marciscono e i nostri cittadini non hanno interlocutori istituzionali. Per parte nostra, continueremo a sollecitare la Regione Lazio a rispondere alle tante esortazioni che ci giungono direttamente dai cittadini, a partire dal comparto della sanità”. Lo dichiarano in una nota Giulia Rodano, consigliere Idv e vicepresidente della commissione Sanità della Regione Lazio, ed Enzo Foschi, consigliere Pd e membro della stessa Commissione.
“Le decisioni della Giunta Polverini sulle strutture riabilitative ex art.26 presentano gravi implicazioni e mettono seriamente a rischio la loro capacità di garantire gratuitamente i livelli essenziali di assistenza e standard adeguati nell’erogazione delle prestazioni – spiegano Rodano e Foschi -: su questo tema stamane abbiamo depositato una richiesta di convocazione di Consiglio regionale straordinario, ai sensi dell’art.4 del Regolamento dell’assemblea”.
“Per effetto della delibera di Giunta Regionale 380/2010 è stata istituita una ‘compartecipazione alla spesa’ a carico dell’utente per le prestazioni ricevute presso strutture riabilitative ‘ex art.26’, sia nella modalità di ‘mantenimento’ (con effetto retroattivo dallo scorso mese di luglio) che in modalità socio-sanitarie. E una volta trasformate da esclusivamente sanitarie a socio-sanitarie, le prestazioni erogate a utenti adulti presso tali strutture non sono più riconosciute come ‘Livelli essenziali di assistenza’”.
“Il loro costo, finora interamente a carico del Servizio sanitario regionale, ha ora anche una ‘quota sociale’ del 30% a carico dei disabili e delle loro famiglie, già duramente provate dai tagli nazionali ai servizi sociali. La Giunta Polverini sembra essersi pienamente adeguata al modello di società proposto in questi anni da Bossi e Tremonti, ovvero – concludono - vessare i deboli per tutelare i ricchi. Far pagare ai disabili il prezzo di un piano di rientro iniquo e ragionieristico è però un fatto inaccettabile, che non siamo disposti a far passare sotto silenzio”.