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Sanità privata, lavoratori in sciopero. Firmata la delibera regionale con le risorse per il contratto

Aris e Aiop Lazio: "E’ ragionevole prevedere che prima della fine del mese sia convocato il Consiglio Nazionale dell’Associazione, con all’odg la ratifica del contratto nazionale”

Anche nel Lazio, così come in tutta Italia, è stata una giornata di sciopero per i lavoratori della sanità privata accreditata (nella regione circa il 40 per cento). Per la mobilitazione messa in campo per il rinnovo del contratto d categoria, fanno sapere i sindacati organizzatori Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, c’è stata “grande partecipazione”. Proprio ieri la Regione Lazio ha firmato la delibera con la quale si è impegnata a garantire, così come stabilito nel preaccordo firmato in sede di Conferenza Stato-Regioni, il 50 per cento del costo del rinnovo con fondi del Sistema sanitario nazionale. “Nonostante l’importante delibera di ieri Aiop Lazio (l’Associazione italiana dell’ospedalità privata, ndr), pur riconoscendo la rilevanza del provvedimento regionale, si è rifiutata di prendere una posizione chiara sulla firma definitiva del contratto, rimandando tutto a quanto accadrà nella loro assemblea nazionale. Noi non accettiamo che i lavoratori continuino ad essere utilizzati come ostaggi”, commentano Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, dopo che una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dal direttore di Aiop Lazio.“La nostra mobilitazione andrà avanti ancora più forte

Mentre era in corso lo sciopero Aiop Lazio e Aris, Associazione religiosa degli istituti socio sanitari, hanno espresso con una nota “viva soddisfazione” verso la delibera regionale. “Ci auguriamo che con questo atto di responsabilità”, dichiarano Michele Bellomo, presidente di ARIS-Lazio e Gessyca Faroni, presidente di Aiop-Lazio “frutto di un costante e sereno confronto con l’Assessore D’Amato, la Regione Lazio sia di stimolo anche per quelle regioni che ancora non hanno aderito alle disposizioni in questione, affinchè si assumano la loro responsabilità, soprattutto nei confronti del nostro personale, ingiustamente penalizzato da ritardi ingiustificati. Come confermato a livello nazionale l’Aris è pronta a fare la sua parte. Aris Lazio ha già confermato la propria disponibilità a ratificare il contratto.  E’ ragionevole prevedere che prima della fine del mese sia convocato il Consiglio Nazionale dell’Associazione, con all’odg la ratifica del Ccnl”.

Per i sindacati il contratto va firmato subito: “Si sta negando un diritto fondamentale a operatori che mandano avanti quasi la metà della sanità regionale, le stesse persone che ci hanno portato fuori dall’emergenza e hanno garantito la tenuta dei servizi sanitari nel momento di massima crisi, lasciando 25 mila famiglie in difficoltà economiche”, proseguono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. “Aris e Aiop continuano a dimostrare di essere pessimi datori di lavoro, mettendo al primo posto il profitto delle loro strutture e non la dignità dei professionisti che vi operano. Chi non firma i contratti e non rispetta i lavoratori va messo fuori dal sistema sanitario regionale”.

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