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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica San Giovanni / Via dell'Amba Aradam

I precari vogliono essere ascoltati e occupano la sede dell'Inps

Un gruppo di precari ha occupato il quinto piano della sede dell'Inps a via dell'Amba Aradam per consegnare al ministro Fornero una lettera di protesta contro le misure prese nella manovra del governo

Un gruppo di precari ha occupato ieri pomeriggio il quinto piano della sede dell'Inps di via dell'Amba Aradam, per consegnare al ministro Fornero una lettera del coordinamento “San Precario”. La rappresentanza è stata ricevuta dal direttore generale dell'Ente Mauro Nori, “dopo una intensa giornata dove Digos e polizia hanno fatto il loro gioco nell’alzare la tensione quando l’azione era in uno dei luoghi che ha in mano la sopravvivenza mensile di migliaia di pensionati colpiti duramente dall’iniqua manovra del governo dove brillano le idee della Fornero”. Secondo quanto riportato in una nota dai precari, Nori si è impegnato a fare da tramite con il ministro per consegnare la lettera.

La lettera è scritta dai “milioni di collaboratrici e collaboratori a progetto, partite iva, interinali, stagiste e stagisti, lavoratrici e lavoratori in affitto”, che si sentono il “motore di un’economia in crisi ed al contempo i primi soggetti sacrificabili”. Donne, migranti, giovani e meno giovani, ultra 40enni e over 50 che si definiscono ironicamente “il frutto delle politiche 'per lo sviluppo e l’innovazione' e delle 'riforme' del mercato del lavoro realizzate negli ultimi quindici anni da chi ci ha governato e ci governa”.

“Con il passaggio generalizzato al sistema contributivo noi, intere generazioni di 'intermittenti', non avremo mai una vecchiaia sostenuta da un reddito minimamente degno”, si legge nella lettera - Dopo aver fatto i conti quotidianamente con la giungla della precarietà, passeremo la seconda parte della nostra vita a fare i conti con i deserti della povertà. La riconfigurazione dell’attuale sistema degli ammortizzatori sociali, iniquo ed arretrato, passando per la riforma del sistema previdenziale, creerà inoltre un inevitabile conflitto generazionale”. I precari chiedono ora di riprendere “la parola sul lavoro, sul reddito, sugli ammortizzatori sociali, sul sistema pensionistico, sulla maternità/paternità, sul welfare, sul modello di sviluppo, sulla vita”.

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