Il Comune prova a riprendersi l'ex rimessa Atac di San Paolo
La giunta ha approvato una delibera che autorizza la partecipazione alla procedura competitiva, nell'ambito del concordato preventivo Atac, per l’acquisto del complesso strategico di via Severo
Il Campidoglio prova a riprendersi l'ex rimessa Atac di San Paolo, uno degli immobili messi all'asta nel 2017 nell'ambito del concordato preventivo cui la giunta Raggi aveva fatto ricorso per cercare di risanare i conti della partecipata.
La giunta Gualtieri ha infatti approvato una delibera che autorizza la partecipazione alla procedura competitiva per l’acquisto del complesso immobiliare di via Alessandro Severo 48, considerato fondamentale per la realizzazione del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile. Entro il 9 novembre, dunque, Roma Capitale presenterà l'offerta per l'acquisto nella speranza che la procedura si concluda positivamente e che l'immobile possa rientare nelle disponibilità comunale.
“Dopo l’area del cosiddetto Centro Carni di via Gino Severini, l’area Garbatella di via Libetta-via degli Argonauti, le sottostazioni elettriche San Paolo di viale della Piramide Cestia e Nomentana di via del Policlinico – ha detto l'assessore comunale alla Mobilità, Eugenio Patané - insieme all’assessore Tobia Zevi, che ringrazio, stiamo proseguendo il nostro programma per la riacquisizione di beni strumentali che Atac aveva messo in dismissione, in seguito ad una scellerata operazione di concordato preventivo. Tutto ciò nella convinzione che le idee e i progetti che abbiamo per rivoluzionare la mobilità cittadina devono essere supportati da infrastrutture e da asset patrimoniali adeguati da destinare al trasporto pubblico locale”.
Quattro aste deserte per l'ex rimessa San Paolo
L’ex rimessa di via Severo, come altre rimesse inutilizzate, rientra nel novero degli asset messi in vendita per il risanamento dell’azienda capitolina di trasporto pubblico, proprio come l’ex deposito “Vittoria” di piazza Bainsizza e l’ex deposito di piazza Ragusa. Se l'ex deposito di piazza Ragusa è già stato riacquisito dal Comune e quello nel centralissimo quartiere “della Vittoria” era stato invece comprato da un privato, il destino dell'immobile di San Paolo è invece ancora in bilico.
A luglio l'ex rimessa era stata messa per la quarta volta all’asta, andata ancora una volta deserta, tanto che il valore iniziale dell'immobile, stimato in 8,7 milioni di euro, si è ridotto del 42% circa rispetto all'attuale base d'asta, pari a poco più di 5 milioni di euro. I liquidatori giudiziali hanno quindi pubblicato un ulteriore avviso di vendita, nel quale è precisato che le offerte dovranno arrivare entro il 9 novembre, accompagnate da una cauzione pari al 10% del prezzo offerto, e che in caso di gara le eventuali offerte in aumento non potranno essere inferiori a 30.000 euro.
Roma Capitale, considerando l'immobile "strategico" nell'ambito dell'attuazione del Pums, ha quindi dato mandato al direttore del dipartimento valorizzazione del patrimonio e politiche abitative di presentare "proposta irrevocabile di acquisto del complesso immobiliare ex Rimessa San Paolo- via Alessandro Severo 48 (Lotto 10) per un importo pari al prezzo a base d'asta di 5.011.000 oltre le imposte per legge se dovute, per un totale complessivo stimato di 6.113.420,00, corredata dalla cauzione prevista nel relativo disciplinare di vendita, pari al 10% del prezzo offerto".
Ciaccheri: "Ottima notizia per il territorio"
Sull'annuncio dell'acquisizione è intervenuto anche il presidente del Municipio VIII, Amedeo Chiaccheri, che l'ha definita “un'ottima notizia. Si tratta di un patrimonio che rischiava di essere svenduto, un complesso importante per le funzioni che potrà avere dal punto di vista strategico per il territorio - ha detto il presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri - In questi anni il deposito è tornato a vivere grazie ai lavori del Farmer Market di San Paolo, che vogliamo continui a essere presente all’interno di questo spazio per poi trovare collocazione definitiva sul territorio".
"La nuova progettualità dell'ex deposito potrà accogliere funzioni sia dell’amministrazione - ha concluso Ciaccheri - ma anche attività e spazi per la cittadinanza e per il territorio valorizzando un bene da troppo tempo in attesa di riqualificazione e una rigenerazione complessiva”.