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San Camillo: "Pronto Soccorso allo sbando, basta con effetti camomilla"

Il Nursind: "Stamattina sostavano in pronto soccorso del San Camillo-Forlanini 96 pazienti (su un numero ottimale di 40) di cui 37 da allocare nelle Unità Operative di pertinenza. Per quanto durerà tutto ciò?"

Affollatissimo, come sempre. Al Pronto Soccorso del San Camillo Forlanini il quadro non cambia. Poche settimane dopo le foto scandalo dei pazienti curati a terra, per la Regione​ "preparate ad arte", e l'occupazione della direzione generale, oggi il sindacato delle professioni infermieristiche, il Nursind, torna all'attacco. Parole dure del delegato Rsu, Stefano Barone, che mettono in luce il solito dramma di quello che più un nosocomio pare un girone dantesco. 

"Stamattina sostavano in pronto soccorso del San Camillo-Forlanini 96 pazienti (su un numero ottimale di 40)  di cui 37 da allocare nelle Unità Operative di pertinenza. Per quanto durerà tutto ciò?". Le cause per il sindacato sono chiarissime da tempo e proprio su quelle non si sarebbe ancora intervenuti a sufficienza. Parliamo delle "gravi carenze di organico, blocco del turnover, taglio negli anni dei posti letto". Un quadro, a quanto denunciato, che non sembra smuoversi di una virgola.  

L'ultimo incontro dei sindacati con la dirigenza ospedaliera risale a metà gennaio. E da quel tavolo il Nursind si è alzato con l'amaro in bocca. "Si è pensato solo alla trasformazione degli spazi, non a un loro fondamentale ampliamento. Quello che è stato proposto di fare riguarda l'accorpamento di alcuni reparti specialistici della chirurgia senza prevedere posti letto in più". Senza i quali, a detta del sindacato, non si risolve nulla. Nessun passo neanche verso nuove assunzioni. 

Altra richiesta al momento inevasa riguarda lo spostamento del posto di polizia all'interno del Pronto Soccorso e, soprattutto, la sua apertura h24. "E' tempo che chiediamo più sicurezza dentro l'ospedale. Troppe le aggressioni di colleghe e colleghi specie la notte". A breve, forse, un altro incontro con i dirigenti. 

"Ci attendiamo che nell’incontro che avverrà (speriamo) questa settimana in Regione ci siano i prodromi di una rinascita della sanità laziale che ha come porta d’ingresso il pronto soccorso che rappresenta pero solamente la punta di un Iceberg di un’organizzazione territoriale (potenziamento del CAD, aumento dei posti letto per lunghi degenti, il prolungamento degli orari per gli studi medici di base, casa della salute…) fatta ancora di annunci e non di fatti".

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