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Salva Roma, Marino paventa tagli agli stipendi. Insorgono i sindacati: "Basta terrorismo"

Marino prefigura il fallimento della Capitale ma i sindacati non ci stanno. Cgil, Cisl e Uil in un comunicato congiunto: "Cittadini strumento di una politica miope per meri giochi di palazzo"

Una città senza più autobus, piena di rifiuti, con i musei pubblici e le scuole chiusi e l'illuminazione spenta per mancanza di fondi. Ma soprattutto, un taglio del 40% dei contratti dei dipendenti capitolini. Il sindaco Marino, in assenza di un decreto per salvare i conti della Capitale, prefigura il fallimento della sua città ma scatena le reazioni dei sindacati romani. “Ancora una volta il Sindaco Marino 'terrorizza' i lavoratori” scrivono in una nota stampa Natale Di Cola (Cgil F.P), Roberto Chierchia (Cisl F.P) e Sandro Bernardini (Uil FPL). “L'irresolutezza della politica, ormai ostaggio di se stessa, ha determinato  un quadro di precarietà generale che ha come unica vittima i cittadini, i servizi e i lavoratori. Ormai registriamo ogni giorno le minacce mediatiche di taglieggiamento delle prestazioni  alla cittadinanza e del salario dei dipendenti capitolini”.

È di pochi giorni fa infatti la polemica relativa al possibile taglio del salario accessorio dei dipendenti capitolini, finito anche nel mirino dei controlli del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Minacciare i tagli però per i sindacati è solo lo “strumento di una politica miope che sfrutta i più deboli per meri giochi di palazzo. Se la salvezza di Roma passa attraverso la chiusura dei musei, la chiusura delle società, il mancato pagamento dei salari di chi ogni giorno manda avanti questa città, Roma Capitale non può immaginare di avere un futuro. Nessuno parla di quanto questa città sia stata spogliata delle sue risorse e di quante opportunità di rilancio siano state perse. Non sentiamo mai il primo cittadino mettere in discussione gli sprechi, le consulenze e gli stipendi d’oro”.

I sindacati promettono battaglia: “I lavoratori di Roma Capitale non assisteranno passivamente a chi minaccia ogni giorno la tenuta dei servizi e il taglio della busta paga”. Al centro anche la richiesta di un adeguato finanziamento per Roma Capitale. “Abbiamo salutato con favore le risorse che in questi mesi sembravano dovessero arrivare dallo stato centrale e su cui non c'è ad oggi purtroppo nessuna certezza. Siamo pronti a fare la nostra parte, proporremmo iniziative e sosterremo tutte quelle iniziative per fare in modo che gli accordi presi dal Governo per sostenere Roma vengano rispettati e la crisi economica della capitale non prenda una deriva pericolosa a patto che ciascuno si assuma le proprie responsabilità e queste non vengano scarica che sulle spalle dei più deboli”.

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