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Sale cinematografiche a rischio, il Campidoglio gioca la carta del vincolo culturale

Melito: “Così impediamo che questi spazi vengano sostituiti da attività commerciali”

Vincolare le sale cinematografiche ad una funzione “culturale”. E’ questa la misura su cui il Campidoglio sta lavorando, per preservare alcuni multisala della Capitale.

Una funzione culturale da preservare

Il provvedimento, presentato dalla vicepresidente della commissione urbanistica Antonella Melito, mira a garantire la sopravvivenza di alcuni cinema, che storicamente hanno garantito l’offerta culturale di un territorio.  E’ il caso dell’Ambassade, il multisala della Montagnola. E’ finito all’asta e trovandosi nella cosiddetta “città consolidata”, si legge nel dispositivo presentato in comune, è soggetto a possibili cambi di destinazione d’uso. Esattamente quello che il municipio ed anche Melito, attraverso il provvedimento di cui è stata la prima firmataria, vorrebbe evitare.

No alla sostituzione con centri commerciali

“Il fine è quello di salvaguardare i cinema e i teatri, impedire che vengano sostituiti da attività commerciali, arginare il fenomeno della commercializzazione e promuovere gli spazi culturali dal centro alla periferia” ha spiegato Melito, secondo la quale  la sorte dell’Ambassade “potrebbe caratterizzare anche il cinema Adriano a piazza Cavour, il cinema Roma del rione Trastevere, ed il multisala Atlantic nel quartiere di Cinecittà.  E’ necessario fermare questo fenomeno, ribadendo che i punti di aggregazione culturale devono essere tutelati per favorire un modello sociale costruttivo e di aggregazione” ha aggiunto la vicepresidente della commissione urbanistica.

La crisi del settore

A fronte delle forti difficoltà che sta incontrando il settore, messo in crisi dalla pandemia e dalla concorrenza delle piattaforme che offrono la visione di film in streaming, il Campidoglio sta cercando il modo di impedire altre chiusure. Perché, com’è stato spiegato dalle associazioni di categoria, il rischio è che per l’estate a Roma venga calata la saracinesca sul 40 per cento delle sale cinematografiche esistenti. Con una grave perdita dei servizi garantiti ai territori in cui sono inseriti.

Cosa vuole fare il Comune

Per salvaguardare la presenza delle sale cinematografiche, il Campidoglio si è già detto interessato ad implementare alcune misure. Tra queste, l'attivazione di sconti legati alla Mic Card e l'avvio d'un procedimento amministrativo per consentire una  le misure previste anche quella di “rapida riapertura dei punti ristoro all’interno delle sale”.A questi provvedimenti, già contenuti in un altro documento votato in Campidoglio, si somma ora la proposta di vincolare “ad uso culturale gli edifici dei cinema e dei teatri capitolini”. Un modo, viene ricordato nel provvedimento, che servirà a “valorizzare e rafforzare l’arte della cultura in una società sana ed inclusiva”.

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