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Contratto decentrato, il dialogo riparte tra le polemiche: "Così non si va avanti"

La data è stata annunciata dal vicesindaco Luigi Nieri: "Il Tavolo è stato convocato per il 23 aprile alle 9,30". La pressione dei sindacati: "L'unilaterale sta provocando danni"

Ripartirà la prossima settimana la contrattazione tra l'amministrazione capitolina e i sindacati in merito al salario accessorio. Il tavolo sindacale è stato convocato per il prossimo 23 aprile, alle 9.30 di mattina. Riprende il dialogo quindi, dopo lo strappo del referendum con cui i lavoratori hanno bocciato la pre-intesa, ma rimangono le polemiche e i torni tesi che hanno caratterizzato gran parte della trattativa lunga oltre un anno.

La comunicazione della data da parte del vicesindaco Luigi Nieri è arrivata dopo una giornata in cui la pressione da parte dei sindacati si è fatta crescente. “Non possiamo continuare ad assistere alle deflagrazioni che l'atto unilaterale sta producendo sui lavoratori, sui servizi, sui cittadini di Roma capitale” il commento della Cisl Fp. “E' ora di passare ai fatti. L'Amministrazione deve convocare un tavolo di confronto per trovare soluzioni condivise”.

Duro anche il commento della Fp Cgil: “Abbiamo atteso che il fronte del 'no' al referendum producesse proposte credibili per riaprire il tavolo. Abbiamo atteso che l'amministrazione ci convocasse per riaprire il confronto. Abbiamo atteso che la Commissione istituita dal Governo per risolvere i problemi delle contrattazioni decentrate integrative dei Comuni emanasse direttive. Non possiamo attendere oltre” ha affermato Natale di Cola segretario Generale FP CGIL Roma Lazio in una nota. “Gli effetti devastanti dell'applicazione dell'atto unilaterale si sentono tutti: salari ridotti, condizioni di lavoro insopportabili, disagi ai cittadini per servizi scadenti. Ogni giorno che passa produce danni. Le responsabilità di ognuno sono sotto gli occhi di tutti”.

Nel pomeriggio l'annuncio di Nieri: "Il Tavolo sindacale è convocato per il prossimo giovedì 23 aprile alle ore 9.30 presso il Dipartimento Risorse Umane. Sono certo che il senso di responsabilità guiderà tutti i soggetti presenti al Tavolo” ha affermato. “Dopo l'esito del referendum e il ritiro della firma delle organizzazioni sindacali firmatarie delle pre-intesa, l'amministrazione non ha potuto far altro che tornare, per il momento, all'atto unilaterale per poter continuare a pagare il salario accessorio. La pre-intesa conteneva tutte le soluzioni per le diverse tipologie di dipendenti, ma evidentemente non è stata compresa fino in fondo. Ritengo che abbiamo già fatto insieme un ottimo lavoro. Adesso abbiamo il dovere di completarlo rapidamente, nell'interesse dei lavoratori e della città".

La riapertura della contrattazione in merito al salario accessorio di Roma Capitale era arrivata fino alle stanze del Governo. Venerdì scorso quarantaquattro senatori avevano sottoscritto un'interpellanza indirizzata al ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e a quello del Lavoro Giuliano Poletti sollecitando un solo intervento. “Il rilievo di questa vertenza è certamente di portata nazionale, non soltanto per il numero dei dipendenti coinvolti (circa 24.000), ma anche per il rischio che un evento di portata internazionale come il Giubileo del prossimo dicembre 2015 affronti la fase di preparazione in un clima di forte conflittualità sociale” si legge nel documento. Da qui la richiesta: “Il Governo proponga una mediazione tra le parti”.

Una posizione presente anche il Aula Giulio Cesare. Ha dichiarato in una nota il consigliere comunale del pd Francesco D'Ausilio: “Auspicare la riapertura del tavolo negoziale sul salario accessorio, al punto in cui siamo arrivati, è un atto dovuto, ma assolutamente insufficiente. Gli effetti dell'atto unilaterale vanno gestiti attraverso un percorso che non può più prescindere dal coinvolgimento della Commissione governativa sulla contrattazione decentrata”.

A cantare vittoria in merito all'annuncio della riapertura del tavolo invece è il Movimento cinque stelle: “E' stata accolta pedissequamente la richiesta della nostra mozione di giovedì, avanzata non solo formalmente, ma anche in piazza con migliaia di dipendenti e nel silenzio di tutte le altre forze di maggioranza e di opposizione”.  Risponde il consigliere di Centro Democratico Massimo Caprari: “Non far cadere il dialogo fra le parti è sempre stata un'intenzione di questa maggioranza. Voglio ricordare al collega De Vito, che l'attuale amministrazione sta riaffermando il principio della legalità e le regole della buona amministrazione, nel far questo si toccano interessi e rendite di posizione consolidate ma non giustificabili secondo i criteri del merito e dell’efficienza”.

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