rotate-mobile
Politica

Salario accessorio, sit-in dei dipendenti in Campidoglio: "Pronti allo sciopero generale"

La protesta dopo nella Legge di Stabilità in discussione in Parlamento sono saltati gli emendamenti per mettere in sicurezza il fondo del salario accessorio. "Il Governo ci affossa"

I dipendenti capitolini tornano a riempire la piazza del Campidoglio in difesa del proprio stipendio. Torna alta la tensione sulla vicenda del salario accessorio di oltre 24 mila lavoratori comunali dopo che nella Legge di Stabilità in discussione in Parlamento sono saltati gli emendamenti studiati dall'ex vicesindaco della Giunta Marino, Marco Causi, per mettere in sicurezza il fondo che ne assicura l'erogazione. "Il Governo mani di forbice affossa Roma". Il grosso striscione esposto da Cgil, Cisl, Uil e Usb. Lunedì prossimo saranno in presidio in piazza Montecitorio, mentre in Parlamento si andrà al voto sulla finanziaria. "Siamo per informare i lavoratori e decidere insieme come proseguire la mobilitazione, che non si fermerà fin quando non ci saranno le risorse nel fondo e non si avrà un contratto condiviso" ha spiegato il segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola.

Quello del salario accessorio, ha spiegato Di Cola "non è un capitolo chiuso, ci aspettavamo dal Governo le risposte che ci erano state promesse. Fino a pochi giorni fa sembrava che d'intesa tra il commissario e il Governo ci fossero degli emendamenti che mettevano a posto il fondo del salario accessorio e potesse ripartire la trattativa che si è fermata a giugno. Vogliamo ricordare che l'ex sindaco Marino aveva detto che era tutto a posto e poi un bel giorno ci è stato detto che si erano sbagliati e ora sono sei mesi che i lavoratori sono stati lasciati allo sbando".

Per i dipendenti capitolini la situazione potrebbe peggiorare. Continua Di Cola: "Addirittura oltre al danno che i lavoratori hanno avuto quest'anno sembra che ci sia la beffa del 2016: ovvero oltre ad aver perso circa 2mila euro ciascuno per quest'anno, nell'anno prossimo a questi sembra che dovremo assommarne altri 2mila perchè il fondo sarà tagliato di altri 17 milioni di euro" spiega il sindacalista. Si passerebbe "dai 157 milioni dell'anno scorso a 125 milioni". 

Per Roberto Chierchia, segretario generale della Cisl Fp di Roma e Lazio, "dopo ormai 18 mesi in cui abbiamo cercato di trovare un dialogo con l'amministrazione capitolina e con la politica abbiamo capito che invece questo dialogo non c'è. C'è stato un diktat ormai definitivo ma speriamo ci sia un ripensamento: non è possibile non andarea a riconoscere ai dipendenti della Capitale d'Italia quel salario che compete loro, non possiamo continuare ad applicare un contratto unilaterale che ormai da un anno sta tagliando salario per una media di 2-300 euro mensili". 

"Il salario e il tabellare insieme fanno 1.200 euro, questo è lo stipendio di un dipendente capitolino" ha spiegato Giancarlo Cosentino, segretario generale della Uil Fpl di Roma e Lazio, secondo il quale "togliere gli emendamenti vorrebbe dire ridurlo e tagliare ulteriori 200 euro portando lo stipendio a mille euro per un dipendente che la notte del 31 dicembre e in questi mesi di Giubileo dovrà garantire la regolarità di questo evento planetario. 

La protesta potrebbe inasprirsi ulteriormente. Se il Governo dovesse confermare il taglio degli emendamenti i sindacati confederali hanno già annunciato la proclamazione dello sciopero generale per fine gennaio. "Nelle prossime ore la mobilitazione si diffonderà in tutti i settori, ci aspettiamo una risposta da parte della politica, perchè se così non fosse a gennaio oltre a un taglio dei salari, e quindi ulteriori falcidiazioni delle retribuzioni, ci sarebbe una riduzione dei servizi e potrebbe addirittura decadere l'atto unilaterale".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Salario accessorio, sit-in dei dipendenti in Campidoglio: "Pronti allo sciopero generale"

RomaToday è in caricamento