rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

"Si va verso salario accessorio pari a zero": le buste paga piangono, in città servizi a rischio

Giornata di rinvii ieri in Campidoglio. Sempre più difficile la soluzione per i pagamenti di gennaio, con il Comune che rischia di finire in tribunale. E all'orizzonte sempre più probabile il taglio di alcuni servizi

Ennesimo nulla di fatto nella vertenza relativa al salario accessorio dei dipendenti del Comune di Roma. Quella che doveva essere la giornata della svolta si è trasformata nella giornata, l'ennesima, dei rinvii. Rinvii nell'emissione dei cedolini, degli incontri con i sindacati, dei provvedimenti urgenti. Il tutto con lo spettro di una situazione che si fa, di giorno in giorno, sempre più preoccupante. All'orizzonte buste paga leggere, svuotate completamente a gennaio dal salario accessorio per prestazioni già effettuate. E ancora uno sciopero, quello del 27 gennaio, che sembra ormai impossibile da scongiurare. Guardando ancora più oltre si va verso un taglio dei servizi e verso una conclusione giudiziaria della vicenda. Già perché c'è chi, arrivate le buste paga di gennaio, molto probabilmente senza salario accessorio, porterà la vicenda in tribunale. Due le questioni da risolvere. Da un lato il pagamento delle buste paga di gennaio, ad oggi prive del salario per la produttività raggiunta nell'ultima trimestre, e dall'altro l'assenza del fondo per l'erogazione dello stesso per tutto il 2016.

Ostenta tranquillità il Campidoglio che alle dichiarazioni allarmistiche di Cgil, Cisl, Uil, ieri sera ha risposto con un comunicato firmato dal sub commissario con delega al personale dottoressa Rolli: "Il lavoro degli uffici, pur nella piena consapevolezza dell'urgenza, prosegue con la serenità, la determinazione e la riservatezza indispensabili per arrivare rapidamente a una soluzione condivisa, in grado di tutelare i diritti dei dipendenti e le loro famiglie".

Nei fatti il Campidoglio ha rinviato a giovedì la firma dei cedolini delle buste paga di gennaio. Fino a quel giorno ci sarà tempo per intervenire. La speranza è che dal Governo arrivi il via libera per erogare soldi già stanziati, ma bloccati dal parere del Ministero Economia e Finanza che ha giudicato non equilibrato il pagamento della parte fissa e della parte variabile. La soluzione, per le buste paga di gennaio, potrebbe essere una deroga urgente. A sbloccare invece la situazione per le buste paga di febbraio, e dei mesi successivi, potrebbero essere gli emendamenti al decreto milleproroghe presentati dall'ex assessore al bilancio Marco Causi. Trovati i soldi però bisognerà pensare ad un nuovo contratto. E qui le voci si rincorrono, tra chi parla di un nuovo contratto e chi invece di nuove regole dal Governo che riconoscano lo status di città diversa dalle altre a Roma Capitale. Anche di questo si parlerà venerdì con i sindacati. Al tavolo si giungerà con qualche certezza in più sulle buste paga. 

Non sono affatto tranquilli invece i sindacati. "Si va verso salario accessorio pari a zero", è il senso delle dichiarazioni sia di Natale Di Cola della Cgil che di Giancarlo Cosentino della Cisl. Quest'ultimo disegna scenari cupi: "Il problema si porrà con la drastica riduzione dei presidi notturni e festivi della polizia municipale, nella contrazione degli orari di nidi e scuole materne, nella obbligatorietà della chiusura pomeridiana degli sportelli municipali. Purtroppo Roma regredisce nell'indifferenza del Governo".

Già perché, lo ricordiamo, il salario accessorio altro non è che il pagamento delle attività non previste dal contratto, ma necessarie al funzionamento della città (notti dei vigili, apertura pomeridiana degli uffici supplenze nei nidi. Una vertenza che va avanti da 23 mesi e che è passata per l'imposizione di un atto unilaterale della giunta Marino, dalla bocciatura del contratto in un referendum e dallo stop del Mef alla ripartizione tra quota fissa e quota variabile. Proprio quest'ultima è alla base dei problemi per le buste paga di gennaio che potrebbero scendere, secondo stime di sindacati, fino a 800 euro senza l'aggiunta del salario accessorio.

C'è poi il problema del fondo per il 2016 che, come detto ancora, non c'è. Insomma, le previsioni di Cosentino non sono così campate in aria. 

Sulla stessa linea Stefano Giannini del Sulpl che da tempo parla di taglio dei servizi: "Con la certezza che non si vedranno pagate le prestazioni retribuite dal contratto decentrato, non resta all'amministrazione capitolina che chiudere tutti quei servizi come le notti e festivi della Polizia Locale. Il governo vuole che Roma sia come qualsiasi altro comune anche di piccole dimensioni? Allora si prepari, come nei piccoli comuni, ad avere una Polizia Locale che alle 20 chiude il suo servizio".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Si va verso salario accessorio pari a zero": le buste paga piangono, in città servizi a rischio

RomaToday è in caricamento