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La sala dei Giuramenti intitolata ad Aulo Mechelli, responsabile ufficio anagrafe di Roma Capitale morto di Covid

Oggi il taglio del nastro alla presenza dei familiari, della sindaca Virginia Raggi, dell'assessore al Personale Antonio De Santis

Sala Aulo Mechelli, in memoria dell'ufficiale di Stato civile di Roma Capitale. La targa in ottone è appesa grande e luccicante fuori dalla stanza rimessa a nuovo in occasione del taglio del nastro. Da oggi la sala dei Giuramenti del Comune di Roma, dove si concludono gli iter per l'assegnazione della cittadinanza, si chiama così. Porta il nome del funzionario capitolino morto per coronavirus lo scorso 8 aprile. A inaugurarla la sindaca Virginia Raggi, l'assessore al Personale Antonio De Santis, e i familiari di Aulo, scomparso a 64 anni lasciando una moglie e quattro figli. 

Al Comune aveva lavorato quasi sempre all'Anagrafe, solo nei primi anni aveva prestato servizio all'ufficio Patrimonio. È morto dopo due settimane di ricovero in terapia intensiva al policlinico Gemelli. La scelta di dedicargli un luogo che ne conservasse la memoria proprio dove aveva trascorso gran parte della sua vita lavorativa arrivò subito: "È una decisione maturata immediatamente - aveva detto la sindaca Raggi - per commemorare una persona e un lavoratore che tutti i colleghi ricordano come dedito al lavoro, con passione e disponibilità, anche oltre l'orario canonico. Porteremo il suo nome sempre con noi". 

Già, dedizione e amore per il suo lavoro erano noti ai tanti colleghi che lo hanno pianto e hanno espresso vicinanza alla famiglia. Anche oggi hanno lasciato le loro scrivanie per correre incontro a moglie e figli. Salutare, sorridere con gli occhi protetti dalle mascherine, dare un abbraccio, anche se solo virtuale. Ed è a loro, ai tanti colleghi di Aulo, i primi a volergli intitolare una sala comunale, che si rivolge oggi il messaggio lasciato a RomaToday dalla famiglia.

"Siamo onorati per questa intitolazione. Il nostro ringraziamento va ai colleghi di nostro padre che l'hanno voluta fortemente e non ci hanno mai lasciati soli, al Direttore dell'Anagrafe e al Campidoglio/Comune. Un bel gesto alla memoria di mio marito che ha sempre lavorato con grande dedizione e che vedeva il suo essere dipendente capitolino, o "comunale" come si definiva lui, come una missione. Sempre al servizio del cittadino. Anche se la targa è in memoria di Aulo crediamo che sia un omaggio a tutti i colleghi e i dipendenti della pubblica amministrazione che ogni giorno lavorano con grande dedizione e impegno. Proprio come faceva lui". 

Così l'assessore al Personale Antonio De Santis: "Si tratta di atto carico di valenza, simbolica e sostanziale, sia per l’importanza della sala che per il valore di Aulo Mechelli. Ricordo che ad aprile la decisione maturò immediatamente, per commemorare una persona e un lavoratore che tutti i colleghi ricordano come dedito al lavoro, con passione e disponibilità, anche oltre l’orario canonico. Porteremo il suo nome sempre con noi. Oggi abbraccio tutti i suoi affetti e familiari, in particolare la moglie e i 4 figli.

La figura di Mechelli è simbolica, rappresenta i tanti lavoratori capitolini che, ogni giorno, garantiscono il funzionamento dei servizi per la città. Un impegno che si è moltiplicato nei giorni del lockdown, in particolar modo per assicurare le attività incomprimibili e indifferibili. Una squadra, in cui l’approccio collettivo deve fare la differenza, ma in cui le singole persone – proprio come Mechelli – hanno svolto un ruolo altrettanto determinante.

Voglio quindi ricordare, attraverso Aulo, tutti i nostri dipendenti che in questi mesi così drammatici si sono ammalati o hanno perso la vita. Nei giorni scorsi anche la Polizia Locale, il settore scolastico e le realtà municipali purtroppo hanno vissuto dei lutti. Bisogna mettere sempre la persone al centro, la loro umanità, oggi a maggior ragione". 


 

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