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Roxanne, non solo donne vittime di tratta: il Campidoglio estende il servizio a nuove fragilità

Con una memoria di giunta si punta a riprogrammare il servizio, alla luce di un aumento del fenomeno, e alla sua estensione anche a vittime di violenza domestica, matrimoni forzati, accattonaggio

Il servizio Roxanne si espande. Dedicato a donne vittime di tratta e persone presenti su strada, verrà allargato a nuove tipologie e ambiti di sfruttamento tramite una memoria di giunta. I dati del fenomeno, spiega il Campidoglio, risultano sottostimati. Da qui la richiesta al dipartimento Politiche Sociali e Salute di avviare una fase di co-programmazione, rivolta all'aggiornamento del servizio. Saranno invitate e accolte le proposte anche delle realtà iscritte all'albo degli Enti anti-tratta del ministero del lavoro, per arrivare allo sviluppo dei servizi: sportello, unità di strada, case di fuga, progetti di semi-autonomia e di inserimento lavorativo.

Come anticipato da RomaToday lo scorso febbraio, si prevede dunque una riorganizzazione del programma Roxanne con la presa in carico anche di persone vittime di forme di sfruttamento diverse da quelle sessuali, come ad esempio i matrimoni forzati, l'accattonaggio, le attività illegali, le donne vittime di violenza domestica e le persone transgender vittime di tratta.

Verranno infine attivati protocolli operativi con la commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Roma. "In Italia - spiega l'assessora alle Politiche sociali e alla salute Barbara Funari - si assiste ad un aumento del fenomeno delle vittime di tratta che, con la pandemia da Covid e le conseguenti restrizioni, ha cambiato gli scenari dello sfruttamento della prostituzione spostandola verso il cosiddetto ‘indoor’. Anche l’incertezza del titolo di soggiorno, in molti casi, contribuisce a peggiorare in maniera drammatica la situazione dei soggetti più fragili. Per questo è auspicabile una sempre più costante ed efficiente integrazione fra il sistema di accoglienza delle persone che richiedono asilo e le misure anti tratta, per garantire una migliore prevenzione degli illeciti. È importante inoltre prevedere nuovi protocolli d'intesa tra i servizi comunali, gli enti della rete territoriale, i centri di accoglienza, le forze dell'ordine e i servizi sanitari per rendere più efficaci i progetti di inclusione sociale e lavorativa. Dopo anni di incertezze - conclude Funari - grazie anche all’apporto delle organizzazioni del terzo settore, che parteciperanno al programma, i servizi del progetto Roxanne torneranno ad essere efficienti ed utili". 

Cosa è successo negli ultimi mesi

Già, lo scorso agosto il servizio si era interrotto, quando il dipartimento aveva chiesto alle associazioni di riconsegnare le chiavi e sgomberare gli uffici. Il bando per gestire lo sportello d'ascolto, pubblicato tra aprile e maggio 2021, era andato deserto per problemi tecnici: le associazioni avevano aderito, ma il portale Tutto Gare fece le bizze e la procedura non andò a buon fine. Da quel momento l'allora amministrazione Raggi, con Veronica Mammì assessora alle Politiche Sociali, aveva deciso di affidare lo sportello alla Fondazione Roma Solidale. Poi il nuovo corso in Campidoglio e la scelta di operare una revisione complessiva del programma Roxanne. La memoria di giunta è il primo passo.  
 

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