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Sfasci, ancora proteste dopo il no alla proroga: "Regione dia ok a nuove aree"

Rottamatori in piazza dopo la decisione del Comune. Sono chiusi dal 30 giugno: . "Roma è senza servizio di demolizione auto"

Ancora proteste degli autodemolitori romani. Questa mattina un gruppo di rappresentanti della categoria si sono dati appuntamento davanti alla regione Lazio. Le loro attività sono ferme dal 30 giugno scorso, perché la proroga alle concessioni non è stata rinnovata, come accadeva da anni, e in diversi stanno ricevendo una notifica di chiusura da parte del Comune. Nella Capitale gli impianti sono circa 100, e circa 2mila i posti di lavoro. "E' necessario che la Regione individui e metta effettivamente a disposizione nuove aree di ricollocazione degli impianti" spiegano dall'Ada, associazione nazionale demolitori autoveicoli.

Nell'attesa, la richiesta è quella di un provvedimento ponte da parte del Comune che consenta agli impianti che hanno fatto richiesta di autorizzazione di operare fino alla conclusione dell'iter di approvazione. "L'incontro dei giorni scorsi in Comune con l'assessore alla Sostenibilità Ambientale, Pinuccia Montanari - ha evidenziato Anselmo Calò, presidente Ada - è stato interlocutorio e non ha dato certezze nè agli operatori, nè alla cittadinanza, confermando di fatto (in assenza di proroghe) il blocco totale dei servizi per le prossime settimane.

Poi le richieste rivolte alla Pisana: "Il Comune ritiene necessario il coinvolgimento anche della Regione, quindi chiediamo di essere ricevuti con urgenza dalla Regione per avere delucidazioni sull'effettiva messa a disposizione delle aree di delocalizzazione degli impianti a suo tempo individuate e che ad oggi non sono nella disponibilità degli operatori, o per mancanza del previsto esproprio o addirittura per cambio di destinazione urbanistica". 


 

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