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Roma Tpl, il ritardo degli stipendi alza la tensione: "Se non pagate sarà sciopero"

Lo fa sapere Usb dopo l'incontro con il prefetto in merito alla possibile sospensione della mobilitazione del 15 settembre, per cui il Garante ha chiesto la precettazione. Esposito conferma il pagamento: "L'azienda è privata, io posso solo sollecitare"

È ancora polemica sui ritardi nel pagamento degli stipendi di Roma Tpl. L'Unione sindacale di base ha smentito le parole dell'assessore alla Mobilità Stefano Esposito che nei giorni scorsi aveva confermato il versamento degli stipendi per i circa 2mila dipendenti dell'azienda che fornisce per il Comune di Roma il servizio bus per le linee periferiche della Capitale. “Le sue dichiarazioni in merito all'erogazione degli stipendi è l'ennesima bufala che i cittadini sono costretti a sentir pronunciare da Esposito” ha dichiarato Ilario Ilari, dell'Usb Tpl Roma.

Con una nota però l'assessore ha riconfermato quanto sostenuto nei giorni precedenti: “Il direttore generale di Roma Tpl, Marco Cialone, ci ha appena confermato l'avvenuta erogazione di tutte le spettanze maturate fino al mese di luglio dai dipendenti della sua Azienda e da quelli delle Società Consorziate”. A conferma, su Twitter, l'assessore lo scorso 7 settembre aveva anche postato la lettera di Roma Tpl con cui si comunicava a Roma Capitale il versamento delle 'competenze scadute'.  

LO SCIOPERO - In ballo c'è lo sciopero di martedì prossimo per cui il Garante ha sollecitato il prefetto di Roma Franco Gabrielli affinché precetti i lavoratori. Uno sciopero di 24 ore indetto sia per Atac sia per Roma Tpl. In quest'ultimo caso, ad aderire, sono tutte le sigle sindacali, dalle confederali a Sul, Faisa Cisal e Usb a cui se ne aggiunge un’altra di 4 ore dell’Ugl. In queste ore il prefetto ha incontrato le sigle sindacali nel tentativo di arrivare a un accordo che possa scongiurare la mobilitazione, temuta in quanto coincide con l'apertura dell'anno scolastico, senza arrivare alla precettazione.

Usb però rimane sulle barricate. "Lo sciopero indetto per martedì 15 in Roma Tpl potrebbe essere scongiurato solo dal pagamento degli stipendi da parte delle aziende” fa sapere Ilari in una nota. "Le notizie circolate ieri circa la disponibilità delle aziende ad effettuare i pagamenti devono tradursi in fatti concreti. Di parole in questi anni ne abbiamo sentite tante, ma il vizio di pagare gli stipendi con mesi di ritardo non è mai venuto meno”. Infatti non è una novità per i dipendenti dell'azienda del trasporto romano che ormai da più di un anno, a più riprese, protestano per questo motivo. 

Ma non c'è solo il ritardo nei pagamenti tra i motivi della protesta. “Vogliamo che ci vengano versate le indennità Erg e venga sospeso anche il prelievo forzoso dell'indennità precedentemente erogata” continua Ilari. L'indennità Erg, spiega Ilari “è un'integrazione nell'importo dei 'nuovi contratti' decisa da un vecchio accordo tra il Comune, l'azienda e le organizzazioni sindacali per ridurre le differenze retributive all'interno della stessa categoria” spiega il sindacalista. Si tratta di una sorta di indennità che pesa sullo stipendio degli autisti Roma Tpl “tra i 73 e i 78 euro al mese. Il comune di Roma ha deciso di sospendere unilateralmente questa indennità, portandola all'attenzione della Corte dei Conti”.

Risultato: “Dal mese di giugno non solo non la riceviamo più ma addirittura ci stanno sottraendo anche quella precedentemente versata che, peraltro, è già stata tassata”. Il bilancio negativo, denuncia il sindacalista, “è di 150 euro al mese”. Conclude Usb: "Le ragioni per le quali abbiamo indetto lo sciopero sono in realtà molte ma se su questi primi due punti ci fossero finalmente segnali concreti di inversione di tendenza, allora si potrebbe ragionare”. 

LA SMENTITA DI USB – Già ieri il sindacato aveva protestato verso le parole di Esposito smentendo la conferma del pagamento degli stipendi: “Nell'incontro avvenuto tra il Prefetto, l'azienda e l'Usb, il Consorzio Roma Tpl non solo non ha garantito la puntuale erogazione degli stipendi ma non ha neppure dato parere positivo per il pagamento dello stipendio di agosto” denuncia il sindacato. "E' evidente come l'assessore non sia correttamente informato dei fatti". Conclude Ilari: "Ma i fatti parlano più delle parole. I dipendenti continuano a lavorare pur non ricevendo lo stipendio, garantendo il servizio ai cittadini, e le istituzioni continuano a non assumersi le proprie responsabilità per fermare questo oltraggio".

LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE – L'assessore però ha ribadito in una nota che l'erogazione avvenuta riguarda le “spettanze maturate fino al mese di luglio” mentre per gli stipendi del mese di agosto “ci è stato assicurato che saranno liquidati a breve, non appena concluso l'iter tecnico-burocratico finalizzato all'incasso di crediti verso il Comune” continua la nota. “Il ritardo degli stipendi non dipende da Roma Capitale” ha spiegato l'assessore, raggiunto telefonicamente da Romatoday. “Il nostro compito è quello di fare in modo che i versamenti non avvengano in ritardo. E su questo punto, il Comune, non ha di certo un ritardo di mesi”. Il problema del versamento in ritardo degli stipendi per il consorzio Roma Tpl che, come ricorda Esposito “ha vinto una gara europea nel 2009”, dura ormai da oltre un anno. “Roma Tpl è un'azienda privata, tutto ciò che può fare l'assessore è sollecitare che i pagamenti avvengano regolarmente. Ma il Comune di Roma non ne è responsabile”. 

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