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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Roma Tpl, Meleo: "Al vaglio risoluzione del contratto e nuova gara"

L'assessore alla Mobilità ha precisato: "Finché non ho una blindatura giuridica non possiamo scegliere nessuna risposta". Stefàno: "Il percorso è inevitabile anche perché non è tollerabile proseguire così"

Una risoluzione anticipata del contratto con Roma Tpl e un nuovo bando di gara per l'assegnazione del servizio. E' questa una delle ipotesi al vaglio dell'assessore alla Mobilità Linda Meleo, presente questa mattina alla commissione capitolina convocata sul tema presieduta da Enrico Stefàno. Un'eventualità sul tavolo dell'amministrazione da tempo, vista la lunga serie di criticità che l'appalto con l'azienda che gestisce circa il 20% delle tratte cittadine presenta, che però potrebbe avere risvolti dal punto di vista giuridico con il rischio aprire eventuali contenziosi da parte dell'amministrazione. Per questo, ha spiegato Meleo, "finché non ho una blindatura giuridica non possiamo scegliere nessuna risposta".  

Meleo ha inoltre spiegato le ultime criticità emerse che hanno portato a un ritardo da parte dell'amministrazione dei versamenti a Roma Tpl e, di conseguenza, all'ennesimo ritardo nel versamento degli stipendi ai dipendenti. "Il primo è che nel consorzio Cotri, socio dell'azienda insieme a Marozzi e Umbria Mobilità, sono uscite due società (Trotta e Fonti, ndr) senza dare comunicazione al dipartimento. Ma queste aziende continuano ancora a prestare servizio. E la stessa cosa avviene per imprese subappaltate in assenza di contratto. Questo vuol dire che secondo il dipartimento il 25% dei chilometri effettuati è stato percorso illegalmente. I nostri uffici hanno deciso di pagare solo il 75% di quelli percorsi a pieno titolo". 

Nelle mani dell'assessore anche la lettera di risposta dell'azienda di trasporto: "Questa mattina è poi arrivata una lettera con una risposta di Roma tpl alle nostre richieste di chiarimento. Loro sostengono che le aziende ex Cotri possono essere considerate parte di Roma tpl perché erano esposte in gara. Quindi per loro non era necessario comunicare nulla. Dicono inoltre che è vero che altre aziende hanno il contratto scaduto. Ma sostengono che una nuova domanda era stata inoltrata ma l'amministrazione non aveva risposto, quindi avevano pensato al silenzio assenso. Ora il dipartimento risponderà ma a nostro giudizio Roma Tpl non ci sta dando una soluzione. Questa lettera è una presa in giro". 

"Tra l'altro" spiega ancora Meleo "c'era un precedente impegno di Roma Tpl per il ritorno delle due aziende in Cotri. Ad oggi non ha posto rimedio e la lettera di oggi è anzi in contraddizione con questa precedente comunicazione. A questo si aggiunge il problema del mancato pagamento degli stipendi. Roma Tpl sostiene di avere capacità finanziaria per proseguire il servizio. Perché allora gli stipendi non vengono pagati? Ci aspettiamo una risposta anche su questo. Da parte nostra, comunque, il pagamento della fattura dei chilometri percorsi è partito martedì scorso". L'assessore vuole riaprire il tavolo in Prefettura "per cercare di porre un punto a questa situazione. Vedremo come. Una delle ipotesi, come detto, è un nuovo bando di gara. C'è comunque un parere in corso in avvocatura. Sul tavolo ci sono tutte le ipotesi percorribili ma vanno approfondite bene". 

Duro il commento di Enrico Stefàno: "La lettera di Roma Tpl è offensiva. Non la commento oltremodo. Non possiamo essere presi in giro come se non fossimo in grado di verificare la situazione. Ne trarremo le conseguenze del caso. Il percorso è inevitabile anche perché non è tollerabile proseguire così. Il mio parere personale è che determinate situazioni non sono più sanabili. Revocare il contratto si può fare anche dopodomani ma poi chi eroga il servizio? Prima di prendere le nostre decisioni dobbiamo valutare questo aspetto. Vedremo come si evolverà la situazione". 

"Il quadro che emerge dalla relazione dell’Assessore Meleo è desolante" il commento di Ignazio Cozzoli, consigliere e membro della Commissione Mobilità. "Irregolarità nascenti dal cambiamento della compagine consortile e dall’utilizzo di subappaltatori privi di un valido rapporto contrattuale in essere. Mi permetto di aggiungere sommessamente che questi inadempimenti sono solo gli ultimi che hanno minato il rapporto di fiducia tra Roma Capitale e il Consorzio stesso. Ricordo le funamboliche relazioni sindacali, gli inadempimenti nell’onorare le obbligazioni contratte dai dipendenti (cessioni del quinto, delegazioni di pagamento, prestiti vari), il costante ritardo nel pagamento dei salari, il taglio ripetuto di corse in quartieri nevralgici e soprattutto il mancato versamento dei contributi al fondo di previdenza complementare Priamo (circostanza su cui pare ci sia addirittura una inchiesta della Procura della Repubblica di Roma). Ancora non sappiamo se tutti gli elementi siano sufficienti per risolvere il contratto per inadempimento rilevante, ma l’impressione è che la misura sia ormai definitivamente tracimata".  

Intanto, nonostante l'annuncio del Campidoglio di aver versato il 75% delle spettanze, i lavoratori sono ancora senza stipendio, dopo circa 20 giorni. Secondo fonti sindacali, i rallentamenti nel versamento degli stipendi, sarebbero da attribuire a ulteriori verifiche su tali somme. “Che sia per colpa della burocrazia, per incapacità o per scelta, il dato di fatto è che i problemi ricadono sempre sulle spalle dei lavoratori” il commento di Marco Rodari, rsu Filt-Cgil. “Ci saremmo aspettati qualche informazione in più da parte dell'assessorato, sia sulla tempistica sia sulle soluzioni concrete da mettere in campo. Siamo preoccupati: i lavoratori, tra dieci giorni, dovrebbero già percepire lo stipendio di novembre e ancora non si è visto quello di ottobre. Per non pensare che a dicembre ci sarà anche la tredicesima”. Per ora, la sensazione tra i lavoratori, è che non ci sia alcuna garanzia. 

“Sulla possibilità di revocare l'appalto rileviamo con piacere una riflessione seria in tal senso, una soluzione che proponiamo da tempo e che non è poù rimandabile” il commento di Fabiola Bravi dell'Unione sindacale di base. “Visti i disagi che sono stati causati ai lavoratori e ai cittadini, la valutazione da parte dell'Avvocatura capitolina è in ritardo e ci auspichiamo che sia posta come priorità”. 

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