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Caos Roma Tpl, Meleo: "Avviate le procedure per il pagamento diretto degli stipendi"

L'assessora ai Trasporti in una nota: "Stiamo riscontrando resistenze da parte dell'azienda a fornirci i dati". Domani il caso arriva in Consiglio. Nella piazza del Campidoglio sit-in dei lavoratori

58 linee soppresse. 17 parzialmente in servizio. Solo 21 "regolarmente in strada". Esplode la situazione di Roma Tpl, l'azienda che gestisce circa il 20 per cento del servizio di trasporto cittadino, soprattutto quello periferico. I lavoratori, da due mesi senza sitpendio, hanno deciso di bloccare le attività dei depositi di via della Maglianella e di via Raffaele Costi a Tor Cervara. E lo faranno fino a che non vedranno sui loro conti il versamento degli stipendi. A nulla è servito l'incontro del 19 aprile tra Campidoglio, azienda e sindacati. Rassicurano poco, ripetono in molti in queste ore, le promesse che arrivano dall'amministrazione capitolina. "Non ce la facciamo più". Troppe volte "ci siamo ritrovati sull'orlo della disperazione". E anche di fronte a una soluzione nei prossimi giorni, ormai, la paura è che "tra due mesi saremo di nuovo a questo punto". 

Accadeva con le precedenti amministrazioni. E' successo anche con quella a Cinque Stelle. I depositi si erano fermati anche in autunno. A maggio il ritardo nel versamento degli stipendi di marzo e aprile si è nuovamente prolungato a tal punto da sfociare in nuove proteste. Il problema è sempre lo stesso. Anche ad aprile i versamenti del Campidoglio sono stati bloccati per il mancato versamento del Durc, il documento che attesta la regolarità contributiva. Il 19 aprile scorso il Campidoglio si era impegnato a versare all'azienda le cifre per mettersi in regola, in modo da poter procedere con il versamento degli stipendi. I soldi, però, sono ancora nelle casse del Comune: i mandati di pagamento non sono andati a buon fine a causa di verifiche effettuate dall'Agenzia delle entrate che si sarebbero dovute concludere oggi. Se così fosse gli stipendi dovrebbero arrivare entro i prossimi giorni. Ma conferme ufficiali da parte dell'amministrazione non ce ne sono e prospettive simili sono già state disattese più volte. La confusione, dicono i lavoratori, è alle stelle.

Inoltre si tratterebbe di una soluzione tampone senza garanzie per il futuro. Anche oggi, come altre volte nei mesi scorsi, l'assessora Linda Meleo ha promesso di essere al lavoro per poter versare direttamente gli stipendi, procedura che permetterebbe ai dipendenti di ricevere il salario senza ritardi. "Oggi ho incontrato i lavoratori del consorzio Roma Tpl mentre erano in protesta in piazza Santi Apostoli. Poi, sempre in mattinata, ho ricevuto una loro delegazione in assessorato. Voglio che sia chiara una cosa: noi non li lasceremo soli" ha scritto in una nota. "Stiamo esaminando tutte le carte per vedere anche se ci sono le condizioni per ritirare l'appalto ed abbiamo avviato le procedure per il pagamento diretto degli stipendi". Meleo, però, ha puntato il dito contro l'azienda: "Stiamo riscontrando resistenze da parte dell’azienda a fornirci i dati". 

Domani il caos di Roma Tpl approderà in Consiglio Comunale. "In concomitanza, alle 16, saremo in piazza con i lavoratori sperando di poter entrare in Aula Giulio Cesare" spiega Stefano Rinaldi, segretario generale della Filt Cgil di Roma. "Aspettiamo di capire che discussione verrà fatta". 

L'Unione sindacale di base chiede la revoca del contratto. "Ogni volta vengono riscontrate le medesime irregolarità" le parole di Fabiola Bravi. "L'azienda si permette di disattende i vincoli contrattuali con Roma Capitale e il Comune mette in atto azioni tampone non sufficienti a evitare che si ripresentino i disagi per i lavoratori. L'unica scelta coerente resta il recesso del contratto e la riacquisizione del servizio privatizzato. Nel frattempo, onde evitare ulteriori disagi ai lavoratori e alla cittadinanza, si prosegua con il versamento diretto delle due mensilità arretrate. E' impensabile che un gruppo di aziende che si garantisce profitto da questa attività continui a tenere in ostaggio la città e 1800 famiglie riducendola alla soglia della povertà". 

"E' giunto il momento di dare un segnale forte a questa giunta che troppe volte si è riempita la bocca con facili promesse mai mantenute" ha scritto in una nota Claudio De Francesco, segretario regionale Faisa Confail, sigla che insieme a Orsa Tpl ha indetto uno sciopero per giovedì per il mancato accordo sulla sicurezza. "Quello che sta accadendo ai lavoratori della Roma TPL potrebbe succedere anche in Atac. Quindi massima solidarietà ai tutti quei padri di famiglia che non prendono lo stipendio da più di due mesi".

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