rotate-mobile
Politica

Roma Tpl, stipendi di nuovo in ritardo: "Intervengano le istituzioni"

I sindacati scrivono a Prefettura e Comune: "Chiediamo alle istituzioni un intervento risolutore al problema che periodicamente affligge i lavoratori"

E' successo di nuovo: gli stipendi dei lavoratori Roma Tpl sono in ritardo. La comunicazione è stata trasmessa agli autisti giovedì scorso con una nota: "Si comunica a tutto il personale che l'erogazione delle competenze stipendiali relative al mese di marzo 2017 verrà effettuata con un leggero ritardo. L'azienda si scusa per il disagio arrecato e cercherà di ottemperare nel più breve tempo possibile". 

Il copione è quello di sempre. La situazione si trascina ormai da anni e nonostante i numerosi incontri nelle sedi istituzionali e gli impegni assunti in prefettura, come quello del novembre del 2015, sembra che nessuna amministrazione riesca a trovare una soluzione stabile per i dipendenti che assicurano circa il 20 per cento del servizio di trasporto pubblico cittadino, soprattutto in periferia. La motivazione dell'ennesimo ritardo risiederebbe nel mancato pagamento del cosiddetto Durc, il documento che attesta la regolarità contributiva dell'azienda, senza il quale la ragioneria capitolina non può sbloccare i pagamenti. 

Venerdì scorso le rsu dell'azienda hanno scritto al Prefetto, Paola Basilone, e all'assessore capitolino alla Mobilità, Linda Meleo, per chiedere "alle istituzioni un intervento risolutore al problema che periodicamente affligge i lavoratori" costringendoli a un "continuo stress psicologico" che, si spera, "non sfoci nuovamente in azioni eclatanti a danno del servizio e dei cittadini, le cui responsabilità sono sicuramente da imputare ad altri" scrivono le rsu. Nessuna risposta.

Lunedì Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di Roma e del Lazio hanno aperto le 'procedure di raffreddamento'. Oltre al ritardo nel versamento delle retribuzioni, le problematiche sono quelle "croniche" che anche Romatoday ha riportato innumerevoli volte: manca la "regolarizzazione dei versamenti al Fondo Priamo", la "copertura di polizze sanitarie e cessioni del quinto", il "pagamento da più di due anni del premio di risultato", pesa anche la "disdetta unilaterale dell'accordo" per il versamento dell'indennità Erg. I sindacati ricordano, inoltre, la mancata erogazione di altre somme derivanti da un accordo regionale del 2004.

Il sindacato Sul Ct si appella alla sindaca Virginia Raggi, oltre che al prefetto: "Considerato il ripetersi di tali gravissimi avvenimenti, che condizionano pesantemente la vita dei lavoratori stessi" scrive il segretario di Roma e Lazio, Renzo Coppini, si chiede un vostro immediato e definitivo intervento, nel rispetto degli accordi e degli impegni sottoscritti in codesta Prefettura e in assessorato. Le parole non bastano più". 

Per Fabiola Bravi dell'Usb si tratta di un "ritardo gravissimo che testimonia che Roma Tpl non ha più i presupposti per esercitare il servizio pubblico". Anche l'organizzazione sindacale di base chiede intervento tempestivo da parte del Comune: "Di fronte al perpetrarsi di queste irregolarità non si può che prevedere il recesso della contratto" continua Bravi. Strada che era stata ipotizzata dall'assessore Meleo nel novembre scorso nel corso di una commissione capitolina sul tema: "Stiamo valutando una risoluzione anticipata del contratto" con il lancio di "una nuova gara". Sull'esito delle valutazioni in merito, però, non c'è più stata alcuna comunicazione. "Chiediamo che i lavoratori vengano reinternalizzati" conclude Bravi. "In campagna elettorale ci era stato promesso che non avrebbero avuto nessuna pietà. Ci aspettiamo una presa di posizione forte e chiara".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roma Tpl, stipendi di nuovo in ritardo: "Intervengano le istituzioni"

RomaToday è in caricamento