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Roma Tpl: "Stipendi entro il 10 maggio". I lavoratori non si fidano, anche oggi linee a singhiozzo

La lunga giornata del trasporto privato si è conclusa con lo sblocco di 22 milioni. L'azienda si è impegnata a pagare le mensalità. La triplice revoca lo sciopero, ma anche oggi si registrano disagi

La lunga giornata del trasporto privato romano si è conclusa con un ultimatum e un impegno. Da un lato Roma Capitale che nel corso dell'incontro convocato d'urgenza in Prefettura ha sbloccato i 22 milioni dovuti all'azienda, chiedendo a Roma Tpl di pagare gli stipendi entro il 10 maggio. Una data che, se non rispettata, porterebbe alla revoca dell'appalto relativo alle linee di periferia. Dall'altro l'azienda che si è impegnata a pagare entro il 10 le spettanze degli ultimi 2 mesi ai suoi 1800 dipendenti. Un impegno che, secondo il consorzio, verrebbe mantenuto in virtù del fatto che in questi giorni è stata praticamente azzerrata l'esposizione bancaria. 

E' la conclusione di una lunga giornata, iniziata 24 ore prima, alle 20 di mercoledì, quando i lavoratori, esasperati, avevano deciso di incatenarsi in via Raffaele Costi. Una protesta che all'alba si è trasformata nel blocco del deposito di Maglianella e nel dimezzamento dei bus circolanti da quello di Tor Cervara. Un blocco annunciato, materializzatosi per rabbia, il giorno prima dello sciopero. Nel cuore della campagna elettorale da più parti si è così levato l'appello alla responsabilità e alla risoluzione del problema, soprattutto per i 1800 lavoratori da 2 mesi senza stipendio. 

Così azienda, Roma Capitale e Prefettura hanno deciso di convocare due tavoli. Alle 17 l'incontro tra azienda e sindacati, nel corso del quale Roma Tpl ha ribadito il suo impegno per la risoluzione della vertenza. Due ore dopo, dal Prefetto, da più parti è stato chiesta la revoca dell'appalto. Roma Capitale ha ribadito l'impossibilità di procedere in tal senso, ma ha battuto i pugni sul tavolo. I soldi ci sono, sono stati girati all'azienda e da qui l'ultimatum: stipendi entro il 10 oppure Roma Tpl di fatto non gestirà più le linee di periferia. Il consorzio ha preso l'impegno e così nei prossimi 4 giorni si dovrebbe arrivare ad una soluzione. 

Cgil, Cisl e Uil hanno così deciso di revocare lo sciopero. Non il Sul che ha mantenuto il punto e confermato l'agitazione "perché non è stata fornita la documentazione precisa che garantisce il pagamento delle spettanze". Cauti gli altri sindacati. E i lavoratori? Non sembrano fidarsi, a questo punto neanche più dei sindacati. Anche oggi infatti in periferia linee a singhiozzo. Stime sindacali parlano di un servizio dimezzato. Agenzia per la mobilità conferma spiegando: "Anche questa mattina si registrano disagi su alcune linee di bus gestite dal consorzio Roma Tpl".
 

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