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Roma Tpl, sui bus spuntano le etichette: "Condotte da personale senza stipendio"

Lo denuncia l'Usb: "Gli stipendi restano bloccati". Intanto famiglie sempre più esasperate. La moglie di un dipendente a Romatoday: "Non vediamo più la luce in fondo al tunnel"

“Autobus condotto da personale senza stipendio. Questo è il privato”. Scritta bianca e blu, su sfondo bianco, è questo l'adesivo che sta comparendo in questi giorni su tante vetture del  Consorzio Roma Tpl, l’azienda che gestisce le linee periferiche della Capitale. Una nuova forma di protesta, l'ennesima, di fronte al mancato pagamento degli stipendi. Un modo per far sapere agli utenti che prendono i bus, che già con il blocco a oltranza del novembre scorso si erano dimostrati solidali con la battaglia dei dipendenti del consorzio di trasporto, che gli autisti che li guidano sono senza stipendio.  

L'ultima protesta era scattata il 4 aprile scorso, prima con un dipendente incatenato al cancello del deposito Trotta, poi con due lavoratori barricati sul tetto. Era seguito un incontro con i rappresentanti aziendali nel corso del quale era stato promesso che gli stipendi si sarebbero sbloccati. Il giovedì successivo, il 7 aprile, si è poi tenuto un incontro in Prefettura con i vertici dell'azienda. 

“La somma che Roma Capitale dovrebbe versare al Consorzio è ancora congelata a causa del serrato confronto in corso fra Amministrazione commissariale ed azienda in merito alle criticità rilevate dal Comune sulle molteplici inadempienze segnalate al Consorzio, relative al contratto di servizio” spiega Fabiola Bravi dell'Unione sindacale di base. “Come conseguenza, anche gli stipendi dei lavoratori rimangono bloccati”. 

Il sindacato chiede che il Comune attivi “un canale preferenziale per il pagamento delle retribuzioni” fa sapere in una nota. “Fermo restando le dovute verifiche delle inadempienze, più volte richieste anche dalla nostra organizzazione sindacale, riteniamo che la categoria più debole vada tutelata” commenta Bravi.  “Per noi è sicuramente pregevole il lavoro in termini di trasparenza e verifica che viene svolto dall’amministrazione straordinaria , ma la mala gestione di un servizio prioritario per la cittadinanza non può e non deve essere fatta pagare, ancora una volta, a lavoratori ed utenti”.

A lanciare un 'SOS stipendio' è la moglie di un dipendente del consorzio ha contattato Romatoday. “Ci troviamo di fronte all'ennesima promessa non mantenuta, l'ennesimo tavolo che non porta ad alcuna soluzione per i dipendenti costretti a lavorare continuamente pur non essendo pagati” commenta la donna. “Ad oggi non solo non sono stati versati gli stipendi di marzo ma nessuno sa quando avverrà. I lavoratori non hanno ricevuto alcuna comunicazione. Secondo gli accordi firmati a novembre lo stipendio sarebbe dovuto arrivare ogni 28 del mese: siamo al 12 aprile e non è ancora arrivato niente”.

Difficile portare avanti una famiglia con uno stipendio non regolare: “A volte arriva il 2, altre il 15 a volte anche due o tre mesi dopo. C'è chi può contare su un secondo stipendio in famiglia ma anche chi è single o chi è monoreddito come fa? I lavoratori sono esausti” continua. In Campidoglio nessuno risponde: “Nonostante abbia tentato di contattare qualcuno negli uffici competenti non sono riuscita a parlare con nessuno. Davvero non dormiamo più, la situazione dura ormai da due anni e ora, nonostante i tavoli e gli incontri, non vediamo davvero la luce in fondo al tunnel”. 

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