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Roma Tpl, ancora caos. Il caso finisce all'Anac: "Affidate il servizio ad Atac"

Ad inviarla il segretario regionale di Fast Paolo Ventura: "E' emerso che non ci sono più le condizioni industriali e finanziarie che consentirebbero nei prossimi mesi la regolarità nei pagamenti"

Rescindere il Contratto di Servizio tra Roma Capitale e Rome Tpl e affidarlo temporaneamente ad Atac, in attesa di svolgere una nuova gara pubblica. La proposta che ormai da giorni le organizzazioni sindacali hanno iniziato ad avanzare ai tavoli in Prefettura per arrivare ad una soluzione alla vicenda del consorzio che gestisce per conto di Atac circa il 20 per cento delle linee bus periferiche della città è arrivata ufficialmente sul tavolo dell'Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone.

La lettera è stata inviata dal segretario regionale di Fast, Paolo Ventura, indirizzata per conoscenza anche al commissario capitolino Tronca, al prefetto Gabrielli e ai vertici del consorzio stesso, al termine dei nuovi, ennesimi, incontri per arrivare ad una soluzione che invece di avvicinarsi sembra sempre più lontana. Una situazione sotto i riflettori delle istituzioni competenti ormai da diversi mesi, con accordi firmati in Prefettura al termine di una settimana di scioperi e blocchi che nel novembre scorso misero in ginocchio il servizio, ma che oggi più che mai sembra essere fuori controllo.

1800 lavoratori di nuovo senza stipendio da un mese e mezzo, sfiancati, insieme alle loro famiglie, da due anni di versamenti a sighiozzo, contributi e indennità non versate, contratti di solidarietà. Anche il servizio ne risente. E anche oggi si registrano rallentamenti: “Questa mattina sono ferme 110 vetture su 350 in tutto il consorzio. Il servizio è al 60 per cento” spiega Ventura. “Ed è solo l'inizio perché i problemi principali arrivano nel pomeriggio”. Così, anche oggi linee rallentate e nervosismo tra gli utenti costretti ad attendere molto tempo alla fermata. Ieri le maggiori criticità sono state riscontrate nella zona di Bocce e di Primavalle.

Il vertice in prefettura di lunedì non è stato risolutivo, alcuni sindacati hanno addirittura deciso di abbandonare il tavolo prima del termine, e ha mostrato la situazione in tutta la sua gravità.  “Abbiamo appreso dal Comune di Roma Capitale che nei confronti di Roma Tpl Scarl grava un pignoramento da parte di un creditore privato che di fatto non consentirebbe di garantire le retribuzioni arretrate ai lavoratori” scrive nella lettera Paolo Ventura. Secondo quanto si è appreso il pignoramento ammonterebbe a 12 milioni di euro rendendo quindi la tranche da 20 milioni di euro che dovrebbe versare il Campidoglio insufficiente per pagare gli arretrati ai lavoratori e stabilizzare i versamenti. “Tale situazione di estrema difficoltà finanziaria in cui versa Roma Tpl Scarl e tutte le altre aziende consorziate, non permette di svolgere un regolare servizio come previsto dal "Contratto di servizio" sottoscritto tra le parti; procurando, quindi, nei prossimi mesi gravi ripercussioni sulla vita dei cittadini”.

Non solo. Continua la lettera: “Dall’incontro è emerso con tutta la sua gravità, che non ci sono più le condizioni industriali e finanziarie che consentirebbero nei prossimi mesi la regolarità nei pagamenti delle retribuzioni ai lavoratori”. Ventura parla di una situazione grave che “si manifesta anche attraverso le tante promesse fatte che vanno da un nuovo Piano Industriale, all’ottemperanza dei pagamenti come le Cessioni del quinto, mancato versamento al fondo previdenziale fino al mancato pagamento dei contributi (DURC), l’azzeramento della contrattazione di secondo livello, nonché il
taglio del salario per un anno attraverso un accordo di solidarietà”.

La soluzione che ha iniziato a prendere piede nelle ultime settimana è quella di valutare le condizioni di rescissione del contratto. Fast “chiede all’Anac un intervento risolutivo sia verso il Comune di Roma Capitale che verso Roma Tpl Scarl, affinchè verifichi se esistono i presupposti normativi alla risoluzione del Contratto di Servizio con affidamento anche temporaneo ad altri operatori in attesa di svolgere nuove procedure di gara pubblica. Si chiede di valutare se l'affidamento temporaneo potrebbe essere assegnato ad un player del Tpl come Atac S.p.A. o altri che possano garantire le necessarie clausole sociali di salvaguardia per tutti i lavoratori interessati”.
 

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