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Rifiuti, barricate in provincia e roghi in città: Roma in stallo rischia il commissario

Fumata nera in Assemlea Capitolina, la Sindaca ribadsce il 'no' alla discarica di Roma ma non indica alternative: Regione pronta all'attuazione dei poteri sostitutivi

Il Campidoglio decide di non decidere. Sui rifiuti il tempo stringe ma il “no” secco della Sindaca Raggi a qualsiasi ipotesi di una discarica a Roma e la fumata nera al termine di un’Assemblea Capitolina fiume che però, tra assenze e spaccature in maggioranza, non ha dato alla prima cittadina il mandato per opporsi all’ordinanza della Regione Lazio e per impugnarla davanti al Tar, gettano la Capitale in una fase di stallo. 

A Roma serve una discarica: il Campidoglio non decide

Con la chiusura della discarica di Colleferro stabilita per il 15 gennaio 2020 a Roma manca l’alternativa. L’ordinanza della Regione Lazio impone al Comune di indicare il sito per lo smaltimento dei rifiuti: dovrà farlo Raggi tra i sette indicati dalla ‘struttura tecnica’ composta da tre rappresentanti di Regione, Città Metropolitana e Roma Capitale. Il tutto in meno di una settimana.

Tra le aree in elenco Falcognana, la più rapida da attivare; ma anche Monte Carnevale e Corcolle, dove è presente un sito attualmente non in servizio. 

Ma il M5s dice no alla discarica di Roma. "Il gruppo M5S capitolino è compatto e contrario all’apertura di discariche a Roma, nei siti indicati nella relazione dell’organismo tecnico" - scrivono i consiglieri grillini su Facebook. 

Emergenza rifiuti, Raggi dice no a discarica ma senza lo strappo ufficiale. E il commissario si avvicina

La provincia pronta alle barricate: “No ai rifiuti di Roma”

La discarica, così impone l’ordinanza regionale, deve sorgere sul territorio di Roma Capitale. Non altrove con la provincia già pronta a fare le barricate.

Ieri in Aula Giulio Cesare pure i sindaci dei comuni limitrofi alla Capitale: in trenta circa con la fascia tricolore per dire basta all’eterno soccorso a Roma da parte dei territori vicini.

Su tutti Pierluigi Sanna, primo cittadino di Colleferro: "La nostra discarica chiuderà, non sono ammesse proroghe. Siamo stanchi di subire l'immobilismo di Raggi".

Provincia che in parte chiude anche all’arrivo di eventuali siti per la trasferenza: almeno due, è scritto nell’ordinanza della Regione Lazio, quelli da mettere in esercizio entro il 31 gennaio 2020. 

Trasferenza a Bracciano? L’altolà del sindaco

“Bracciano non pagherà il prezzo dell'incapacità del Sindaco di Roma Virginia Raggi e del Governatore del Lazio Nicola Zingaretti” – l’altolà del sindaco del comune lacustre, Armando Tondinelli, all’ipotesi di un eventuale sito di trasferenza in un’area militare della zona.

“Non permetteremo che la colpa dell'inettitudine di Raggi e di Zingaretti ricada sul nostro territorio: non consentiremo che Bracciano diventi la discarica delle loro beghe, delle loro furbizie e della spazzatura della Capitale, precipitata nella più grave emergenza rifiuti di sempre a causa della loro sconsiderata irresponsabilità e dei loro contrasti”.

Nessuno vuole i rifiuti di Roma: si avvicina il commissario

Nessuno dunque vuole i rifiuti di Roma, nemmeno Roma stessa. A Falcognana è rinato il presidio contro la discarica, l’amministrazione grillina dell’XI Muncipio è già sul piede di guerra. In subbuglio anche la zona di Monte Carnevale, in quella Valle Galeria che per 30 anni ha sopportato Malagrotta, la discarica più grande d'Europa.

Ma se Raggi non deciderà, per lei lo farà qualcun altro: un commissario. E’ l’attuazione dei "poteri sostitutivi", conseguenza diretta in caso di inosservanza dell’ordinanza: così è scritto nero su bianco nel provvedimento firmato da Zingaretti. 

Nessuno vuole i rifiuti di Roma: da Falcognana a Riano territori "pronti alle barricate"

Roma brucia: cassonetti in fiamme da Cinecittà al Tufello

Intanto mentre si discute, molto, e si decide molto poco Roma brucia. Per vandalismo ma anche esasperazione. Cassonetti in fiamme a Prati, Cinecittà est, Tufello Appio e Quarto Miglio.

Con gli ultimi incendi di stanotte salgono ad oltre 350 i cassonetti dei rifiuti incendiati a Roma in questo 2019 in via di conclusione.

E se a spesa per sostituire ogni pattumiera che scompare sotto alle fiamme si aggira, in base ai dati diffusi da Ama e dalla Sindaca Raggi, intorno agli 800 euro, è così che Roma e i romani pagano crisi e mancate scelte due volte e caro prezzo.
 

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