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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Roma non ospiterà l’Eurovision Song Contest: la Capitale non ha impianti adatti

Bologna, Milano, Pesaro, Rimini e Torino sono il quintetto della shortlist per il festival canoro. La città eterna ha presentato la documentazione definitiva ma sarebbe stata esclusa

Il Resto del Carlino online il 24 agosto dà conto del sopralluogo dei tecnici della European Broadcasting Union presso la fiera di Rimini. Il complesso fieristico sarebbe stato ispezionato per valutare la possibilità di tenervi l’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest: la manifestazione canora ispirata al Festival di Sanremo si terrà in Italia, avendo i Maneskin vinto l’edizione 2021. Insieme a Rimini, spiega il Carlino, sarebbero in lizza nella shortlist definitiva Bologna, Milano, Pesaro, Torino, che secondo i website degli appassionati saranno destinatari dei prossimi sopralluoghi EBU. Sono sei dunque le città escluse, che avevano inviato il dossier completo per sottoporre la propria candidatura: e fra le città che certamente non ospiteranno il Contest c’è, a questo punto, certamente Roma.

Tra la fine di agosto e inizio settembre la RAI, su delega della EBU, sceglierà la città assegnataria. “Quella dei Maneskin è stata una vittoria fantastica. Roma orgogliosa dei suoi ragazzi. L’anno prossimo l’Italia ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022 e Roma è il palcoscenico perfetto per rilanciare la sfida”, aveva detto Virginia Raggi nel candidare la città eterna a ospitare la manifestazione canora. Evidentemente però l’Urbe non è stata all’altezza dei criteri richiesti dalla EBU e rilanciati dai blog specializzati, che riportiamo.

La città ospitante deve avere: 

  • Un aeroporto internazionale a non più di 90 minuti dalla città.
  • Oltre 2 000 camere d’albergo nella zona vicina all’evento.
  • Un’infrastruttura (stadio/sede/centro) in grado di ospitare una trasmissione in diretta su larga scala con i requisiti minimi elencati di seguito.

L’infrastruttura deve:

  • Essere al coperto, dotata di aria condizionata secondo gli standard vigenti e ben perimetrabile;
  • Avere una capienza di 8.000 – 10.000 spettatori nella sala principale durante l’evento ESC (che corrisponda al 70% della capienza massima prevista per i normali concerti, prendendo in considerazione le specifiche esigenze di ESC per palco e produzione);
  • Essere dotata di un’area principale che possa ospitare un allestimento e tutti gli altri requisiti necessari a realizzare una produzione di alto livello con altezze disponibili di circa 18 metri, in particolare, con buone capacità di carico sul tetto, e facile accesso al carico;
  • Avere una struttura logistica intorno all’area principale che supporti le esigenze della produzione di ESC quali: infrastrutture per la sicurezza, un centro stampa per 1.000 giornalisti, un’area per le delegazioni (artisti) che includa i camerini, strutture per il personale ed uffici, un’area per l’hospitality, servizi per il pubblico come toilettes e punti per la vendita di cibo e bevande ecc.;
  • Disporre di aree a raso e di facile accesso contigue ed integrate nel perimetro dell’infrastruttura per il supporto tecnicologistico di 5.000 mq;
  • Essere disponibile esclusivamente per 6 settimane prima dell’evento, 2 settimane durante lo spettacolo (che si svolgerà a maggio) e una settimana dopo la fine dell’evento per lo smontaggio

E' l'assessora allo sport, turismo e grandi eventi, Veronica Tasciotti, a spiegare cosa è successo: "Abbiamo lavorato giorno e notte per ospitare a Roma l’Eurovision Song Contest, tanto che il progetto presentato per candidare la Capitale ha riscosso il plauso della Rai e dell’Ebu, l’Unione europea di radiodiffusione che supervisiona l’organizzazione del festival. L’unica struttura cittadina rispondente a tutti i criteri tecnici era la Fiera di Roma, la cui altezza del soffitto – per qualche metro, purtroppo – non era conforme allo standard richiesto. Gli organizzatori ci hanno scritto, complimentandosi per la bontà della nostra proposta e per l’impegno profuso nel cercare una soluzione alternativa, che purtroppo, in termini di impianti, non c’era. Ciò detto, era nostro dovere proporre la Capitale per l’edizione 2022 dello show, e abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per concretizzare quest’omaggio ai Maneskin, e alla nostra città. Li ospiteremo al Circo Massimo il prossimo luglio 2022, per far sentire loro il calore e l’abbraccio di Roma".

Secondo Roberto Gualtieri, candidato sindaco del centrosinistra, si tratta di "un'altra prova di superficialità e inefficienza dell’amministrazione Raggi. Nonostante i Maneskin, esponenti della scuola musicale romana, con la loro vittoria dell’edizione 2021, abbiano conquistato per l’Italia il diritto di ospitare l’edizione 2022. Ma Raggi e i suoi tecnici hanno presentato un solo sito agli organizzatori dell’Ebu (Unione Europea di Radiodiffusione): un padiglione della Nuova Fiera di Roma, che non risponde ai requisiti richiesti, fra cui l’altezza minima. Un sito quindi bocciato già in partenza. Il Palazzo dello Sport dell’Eur avrebbe avuto, con qualche adattamento, le caratteristiche necessarie, ma non è stato incluso nella lista del Comune di Roma  per l’Ebu, a causa di precedenti prenotazioni nel periodo di svolgimento dell’Eurovision Song Contest, a maggio. Roma è fuori anche da questa occasione internazionale di grande prestigio”. 

"Roma", aggiunge, "è stata scartata come Sanremo, Acireale, Alessandria, Genova, Palazzolo Acreide. Con la sindaca Raggi nessuno spazio né agevolazioni per i giovani artisti e talenti romani, nessuna occasione per i romani di ospitare e vivere un grande evento internazionale".

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