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Multiservizi, il Comune punta sulla gara: ma i sindacati sono contrari

Per i rappresentanti dei lavoratori è "conveniente proseguire con una società di primo livello, così come previsto dalla legge Madia". Ma il Comune prosegue dritto sulla sua strada

Da una parte i sindacati, convinti che per Roma Multiservizi sia meglio la strada della società di primo livello. Dall'altra l'amministrazione di Virginia Raggi decisa a proseguire con la gara a doppio oggetto. Se la discussione in Aula è infatti già stata rimandata per due volte, la prossima è programma per il 6 giugno, in Campidoglio continua il confronto con le rappresentanze dei lavoratori. L'amministrazione pentastellata, che proprio oggi ha annunciato la firma di un protocollo d'intesa con i confederali finalizzato allo sviluppo della capitale, vorrebbe arrivare ad un risultato il più possibile condiviso. Ma la posizione delle due parti emerse nel corso dell'ultimo confronto, alla presenza del direttore generale del Comune, Franco Giampaoletti, di quello di Ama, Stefano Bina e delle assessore all'Ambiente e alle Politiche Sociali, Pinuccia Montanari e Laura Baldassarre, sono divergenti. 

Compatte Cgil, Cisl e Uil, convinte che la strada lasciata aperta dalla legge Madia sulla pubblica amministrazione "sia la più conveniente sia dal punto di vista della spesa pubblica, sia per la qualità dei servizi, sia per la tutela del lavoro" spiega Vittorio Pezzotti, segretario generale della Filcams Cgil del Lazio. "Dal 21 febbraio, giorno del primo incontro con i rappresentanti comunali, ad oggi ci siamo presi del tempo per analizzare la fattibilità di questa scelta che, seppur complessa, è secondo noi la più corretta per garantire l'interesse generale, proprio come richiesto per legge. Senza un soggetto terzo e privato che si deve garantire un profitto, il costo potrebbe essere abbattuto per una cifra che oscilla tra il 10 e il 20 per cento. È già accaduto in passato". Una particolare non da poco "se si considera che su un fatturato di 87 milioni di euro, circa 77 derivano da appalti comunali".

I sindacati, spiega ancora Pezzotti, hanno proposto di "fissare fin da subito i parametri da rispettare, come le ore necessarie a garantire il servizio, il rapporto tra il numero dei dipendenti e quello dei metri quadrati da gestire o con quelli dei bambini presenti nelle scuole comparandoli con quanto previsto da un appalto Consip per le scuole statali. In questo modo, con parametri vincolanti, non si gonfiano gli organici ad ogni tornata elettorale".

L'Usi, che ormai da mesi ha avviato una campagna in merito lanciando anche una raccolta firme a sostegno di una petizione, parla di un "muro di gomma, come mai era successo con giunte precedenti" le parole di Serenetta Monti, vicesegretario romano. "Una proposta consentita anche dalla legge Madia non viene accolta dal gruppo dirigente messo ai tavoli di confronto dalla sindaca Raggi per risolvere la delicata e drammatica vicenda di 4500 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro". Non solo. Denuncia ancora Monti: "Non ci vogliono fornire i documenti necessari alle verifiche". Conclude: "Ci aspettiamo di vedere rinviato anche il prossimo Consiglio: a questo punto, da questa Giunta e da questa Assemblea capitolina ci aspettiamo di tutto, visto che giacciono nei cassetti del Campidoglio 22000 firme raccolte con una petizione popolare".

Questa invece la proposta di Usb: "Con la riorganizzazione della Multiservizi abbiamo finalmente la possibilità di far tornare servizi e lavoratori alle società di appartenenza" spiega Fabiola Bravi. "La nostra proposta è semplice e perfettamente percorribile in base alle normative vigenti: ogni ramo di attività che oggi è in capo alla Multiservizi e che invece dovrebbe appartenere ad Ama o ad Atac, deve essere reinternalizzato nell'azienda di competenza".

Il Comune, per il momento, sembra proseguire dritto per la strada della gara a doppio oggetto. Del resto, l'assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, che sta lavorando ormai da mesi al piano di riordino delle partecipate capitoline, ha sempre manifestato la sua contrarietà alla possibilità di applicare la legge Madia, sostenendo inizialmente come non sia "possibile". Tecnicamente, invece, sostengono i sindacati, lo è. Il Campidoglio però teme che l'iter per la società di primo livello vada incontro a bocciature e ricorsi, come accaduto con l'ultimo ricorso al Tar da parte di Confartigianato che ha di fatto bloccato il bando pubblicato l'8 agosto scorso. La vicenda si trascina dai tempi di Marino. Multiservizi dal 2013 opera in proroga. Il prossimo incontro è in programma per l'8 giugno.

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