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Roma Multiservizi, in 400 a rischio: scoppia la polemica. Raggi tace

L'ex assessora Muraro: "A distanza di un anno la situazione non è cambiata"

La notizia era risaputa fin da giugno, quando Roma Multiservizi perse l'appalto per le pulizie in Atac. Ma ieri, la possibilità che circa 400 lavoratori possano perdere il posto entro la fine dell'anno si è abbattuta come una bomba sul Campidoglio. Sarà che nelle stesse ore la sindaca Virginia Raggi diffondeva la richiesta al Governo, firmata in modo inconsueto dalla prima cittadina insieme ai sindacati, di poter assumere circa 8 mila persone. 

Sarà che il Movimento cinque stelle investì molto, quando ancora stava all'opposizione, sulla vicenda Roma Multiservizi, che coinvolge circa 4 mila dipendenti, e che la strada dell'internalizzazione avviata dall'ex assessora all'Ambiente, Paola Muraro, nelle mani del fedelissimo di Casaleggio, Massimo Colomban, ha virato verso un esito inviso a lavoratori e sindacati: la gara a doppio oggetto. Così oggi la situazione di Roma Multiservizi, municipalizzata controllata al 51 per cento da Ama, appare nel caos, tra appalti in scadenza e un futuro ancora tutto da disegnare. 

Il Campidoglio è rimasto in silenzio. La notizia, del resto, se l'è lasciata sfuggire il direttore generale di Ama, Stefano Bina, a margine di una commissione Trasparenza convocata per parlare del destino di una trentina di lavoratori che ha mostrato una lettera inviatagli dall'amministratrice delegata dell'azienda, Rossana Trenti, con il piano degli esuberi. Difficile bollarla come bufala. "Il rapporto coi sindacati riguarda l'autonomia di Multiservizi e ogni intervento di carattere diverso è una ingerenza di Ama nei confronti dell'azienda" le parole di Bina. Parole che hanno colpito non poco, dal momento che Ama è l'azionista di maggioranza di Roma Multiservizi. Poi ha provato ad abbozzare qualche garanzia per i lavoratori: "Abbiamo chiesto e ottenuto dall'azienda che la procedura non si chiuda con il licenziamento ma che queste possano essere ricollocate sul territorio senza generare perdite di posti di lavoro".

Una difesa in solitaria arriva dal consigliere capitolino Roberto Di Palma che attacca l'azienda. "I 400 licenziamenti annunciati da Roma Multiservizi non sono un atto dovuto ma una forzatura nell’utilizzo di un proprio diritto. Voglio rassicurare i lavoratori: non andranno a casa. Alla scadenza di un appalto per legge i lavoratori transitano in capo al nuovo vincitore della gara. Compito dell’Amministrazione capitolina e di Ama è quello di verificare che in questa successione di contratti non ci siano anomalie o abusi. Questi licenziamenti non hanno nulla a che fare con la procedura di dismissione della quota maggioritaria detenuta da Ama all’interno della società. Né con l’indizione della gara a doppio oggetto". 

Tra i commenti al post su Facebook, c'è anche anche quello dell'ex assessora all'Ambiente, Paola Muraro, che era a favore della creazone di una municipalizzata di primo livello. "Caro Roberto mi rattrista moltissimo vedere che a distanza di un anno la situazione non è cambiata, avevate i numeri per poter ribaltare tutto e tutti, ma le logiche politiche- sindacali hanno preso il sopravvento" scrive. "E' inutile giustificarsi ormai, mi dispiace però che spetti sempre a te metterci la faccia. La solidarietà non è per i lavoratori della multiservizi, che ormai hanno capito la situazione, è per te. Tu mi hai fatto conoscere i lavoratori della Multiservizi, quelli non protetti da nessuno, mi hai fatto comprendere il problema ed avevamo iniziato un percorso complicato, avevamo capito il perchè e cosa bloccava il cambiamento, devi andare avanti perchè le battaglie politiche non portano a nulla se si perde di vista l'obiettivo umano e sociale".

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