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Roma Metropolitane, dipendenti sulle barricate: "I nostri stipendi sono a rischio"

Sciopero sospeso in attesa della convocazione dell'assemblea dei soci

Non sarà una Pasqua serena per i dipendenti di Roma Metropolitane. Lo sciopero, in un primo momento indetto per domani pomeriggio, è stato rimandato a data da destinarsi. Sospeso, in attesa che la partecipata capitolina creata ad hoc per la gestione dei progetti delle metropolitane romane riconvochi l'assemblea dei soci che, in programma per domani, è stata rimandata. La mobilitazione di Filt-Cgil, la Fit-Cisl Reti e la Uil Trasporti, era scattata in seguito alla comunicazione "da parte dell'amministratore unico che lo stipendio ricevuto a marzo è l'ultimo garantito dall'azienda" la denuncia dei sindacati. 

Gli stipendi di 160 lavoratori sarebbero quindi a rischio. Era già accaduto qualche mese fa, a luglio e prima ancora a febbraio del 2017 quando un doppio pignoramento aveva bloccato i conti della partecipata creata ad hoc per la gestione dei progetti delle metropolitane romane. La società da tempo naviga a vista tanto che la sindaca Virginia Raggi, nel corso di una seduta d'Aula, il 4 novembre del 2016, aveva espresso l'intenzione di chiuderla. 

Con il rischio di restare senza stipendio, i rappresentanti sindacali dei lavoratori denunciano "la possibilità concreta di messa in liquidazione o fallimento della società, che mette a serio rischio 160 posti di lavoro, le opere in corso di realizzazione come la Linea C e i futuri progetti" scrivono in una nota. Non solo. I sindacati lamentano anche "la mancanza di atti concreti volti a difendere l’operato e le professionalità dei lavoratori, i quali, nonostante i ripetuti attacchi subiti, hanno sempre continuato a fornire un contributo fattivo per i progetti tesi a migliorare la mobilità cittadina".

Il quadro preoccupa i lavoratori. "I bilanci del 2015 e del 2016 non sono ancora stati approvati" spiega a Romatoday Daniela Orlando, rsa Filt-Cgil. "Anche la questione dei cosiddetti 'quadri economici' (gli importi che l'amministrazione capitolina deve a Roma Metropolitane previsti dalla convenzione, ndr) non è ancora stata risolta". Non solo. "Gli importi previsti dalla convenzione del contratto di servizio sono terminati con il 2017. Ad oggi non possiamo fatturare. Tutto questo, nonostante il nostro lavoro continui. Per esempio stiamo progettando le opere del Pums o la funivia" continua Orlando. E presto anche gli 11 milioni di euro versati dal Campidoglio per sbloccare i conti dopo il pignoramento "peseranno sul bilancio della società in quanto si trattava solo di un'anticipazione". 

Domani si sarebbe dovuta tenere un'assemblea dei soci al quale avrebbe dovuto partecipare anche il socio di maggioranza, Roma Capitale, nella veste dell'assessora alla Mobilità, Linda Meleo, o dell'assessore alle Partecipate, Alessandro Gennaro. "Vogliamo augurarci" concludono i sindacati "che 'il rinvio dell’Assemblea alla prossima settimana, per predisporre gli atti necessari alla chiusura dei bilanci', comunicato dall'Amministratore unico, presagisca una conclusione positiva e non il definitivo baratro".

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