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Roma Metropolitane, per Raggi va chiusa: "Con Metro C ha fallito"

La società nata come stazione appaltante della Metro C al centro di un Consiglio straordinario. E sul futuro della linea C: "Avanti fino a Colosseo poi si vedrà"

Tracciare una netta “linea di demarcazione” per arrivare a una “gestione 2.0”. La resa dei conti dell'amministrazione guidata da Virginia Raggi parte da Roma Metropolitane, la società capitolina creata ad hoc per la gestione dei lavori della metro C, al centro oggi di un consiglio straordinario in Aula Giulio Cesare. La sindaca Raggi e la 'sua' assessora alla Mobilità Linda Meleo sono state chiare. Per la società “non ci sarà alcuna ricapitalizzazione” ha affermato la prima. “Abbiamo già intrapreso le procedure per soluzioni alternative. E al momento non se ne può escludere nessuna” ha aggiunto Meleo.

Sul banco degli imputati la gestione da parte di Roma Metropolitane del lavoro per cui è stata creata. “Ha fallito l'obiettivo: ha generato perdite per la collettività sollevando le attenzioni della Corte dei Conti e della Procura ed è una società in perdita” il giudizio, senza possibilità di appello, della sindaca. “Era nata per seguire i lavori della metro C e l'opera da un costo preventivato di 3 miliardi di euro per 25 chilometri è arrivata a costare 3,7 miliardi per soli 19 chilometri, due terzi del tracciato”. Il quadro con il corollario di “varianti approvate” e “lievitazione dei costi”. Ha aggiunto Raggi: “Avrebbe dovuto contenere le pretese dei costruttori, invece questo non è successo e sono state proposte 45 varianti e un atto attuativo con il quale sono stati dati altri soldi al consorzio". Non solo. Nel mirino di Raggi anche le perdite della società: "RomaMetropolitane continua a generare perdite e ha un buco di 9 milioni per le gestioni 2015-2016. In questi casi o si attua una ricapitalizzazione, o una trasformazione della società o la liquidazione”. 

Meleo: "Ha fallito, va liquidata"

Raggi ha inoltre sottolineato un'anomalia, “che richiedeva un intervento urgente”, con cui la sua amministrazione si è ritrovata a fare i conti: “Si tratta della mancata approvazione di due bilanci di due società partecipate, RomaMetropolitane e Investimenti spa, che hanno subito fatto scattare un allarme perché la legge prevede che le società approvino i bilanci tra i 120 e i 180 giorni dalla fine dell'esercizio finanziario a cui si riferiscono". I bilanci “dovevano quindi essere approvati entro aprile, al più tardi entro luglio. Così non è stato". 

Sulla stessa linea l'assessore Meleo alla quale è toccato il compito di riassumere la lunga storia della costruzione della metro C: “Stiamo valutando soluzioni alternative e al momento non se ne può escludere nessuna. Per questo pensiamo ad un tavolo con il Ministero e la Regione per individuare le soluzioni più idonee, anche per evitare rilievi critici di Anac e Corte dei conti". Tavolo che “potrebbe tenersi già la prossima settimana”. 

E la metro C. La tratta fino al Colosseo non si tocca, ha assicurato Virginia Raggi. "Vorrei tranquillizare tutti. Il Comune intende continuare la realizzazione della linea C fino alla stazione Colosseo-Fori Imperiali" ha esordito. "Intendiamo arrivare alla stazione Colosseo, magari anticipando la data di apertura del 2021, e poi si ragionerà su come proseguire". 

"Per cambiare il destino della metro C si deve assolutamente intervenire su RomaMetropolitane” ha aggiunto Meleo. “Vogliamo ripensare al ruolo di chi dovrà gestire le opere sia come e quali saranno in futuro. La città è vittima di ritardi inaccettabili".  Dopo 12 anni abbiamo risultati tali da darci un segnale di come sono andate le cose".

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