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Martedì, 16 Aprile 2024
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Roma-Lido ai privati, in regione la conferenza per valutare l'offerta

Si tratta di un'istruttoria preliminare per stabilire la pubblica utilità del progetto avanzato dalla cordata di imprenditori, tra cui i francesi della Ratp Dev. In caso positivo verrebbe bandita una gara

Trasformare il 'trenino' Roma-Lido in una metropolitana di superficie affidandone la gestione per 25 anni a una cordata di imprenditori, tra cui la Ratp Dev Italia, succursale nello stivale della società di trasporto francese. È iniziata oggi la conferenza dei servizi istruttoria sul progetto di 'project financing' avanzato ormai oltre un anno fa alla Regione Lazio dalla cordata composta da Ansaldo Breda, recentemente acquistata a Finmeccanica dal gruppo giapponese Hitachi, Ansaldo Sts, Rapt Dev Italia, Salcef, Archite Cna. 

La compagine di imprese private chiede la gestione per 25 anni della ferrovia in cambio di quei lavori strutturali che consentirebbero di trasformare quella che Legambiente ha 'premiato' come la peggior linea di trasporto d'Italia in una vera e propria metropolitana con frequenze intorno ai 6 minuti. Negli uffici della Regione è stata aperta oggi la conferenza 'istruttoria', una sorta di iter preliminare durante il quale gli enti competenti, dalla Regione al Comune passando per i Ministeri, dovranno valutare nel merito la pubblica utilità della proposta e avanzare eventuali modifiche o miglioramenti. 

Trattandosi di una conferenza dei servizi istruttoria non sono partiti i 180 giorni necessari ad approvare un progetto. Per valutare la pubblica utilità, ci vorranno invece circa due mesi al termine dei quali la Regione deciderà se imbastire un bando mettendo a gara un progetto simile. Intanto la Regione ha già chiesto al Governo 180 milioni di euro per effettuare investimenti sulla Roma-Lido, di proprietà dell'ente locale ma gestita da Atac. 

Uno scenario, quello dell'affidamento in project financing, che l'ex consigliere comunale del Pd Athos De Luca ha definito in un comunicato stampa un “errore”. Ricorda De Luca: “L’Assemblea Capitolina, ha approvato in data 27 aprile 2015, la mozione presentata dal PD, in cui si chiedeva un accordo Regione-Comune per evitare di cedere ai francesi la Roma – Lido, la linea più ricca di Roma, quando ATAC ha fatto un progetto che con costi molto inferiori ne consente la trasformazione in metropolitana di superficie”. 

De Luca ricostruisce la proposta della cordata: “I maggiori lavori sono le banchine di evacuazione laterali, nuovi treni, potenziamento della rete elettrica. Molti esperti stimano in 100/150 milioni di euro i costi della trasformazione”. La proposta di project financing invece riguarda “un investimento di 447 milioni sulla Roma-Lido, di cui 219 milioni come contributo della Regione” scrive. “E’ inoltre richiesta la messa a disposizione del consorzio, a titolo gratuito della linea ferroviaria Roma-Lido, delle stazioni, dei fabbricati tecnologici del deposito di Magliana e degli apparati tecnologici di proprietà Atac”. Conclude De Luca: “Ci sono le condizioni per evitare una operazione finanziaria molto onerosa che indebolirebbe Atac , regalerebbe ai francesi una ricchezza trasportistica e costituirebbe l’inizio di uno “spezzatino” per la privatizzazione della più grande azienda di  trasporto pubblico d’Italia”.

Un vero e proprio campanello d'allarme è stato suonato anche dal Comitato Pendolari Roma Ostia che mercoledì, insieme agli utenti di Roma Nord e Roma Giardinetti (oggi Centocelle), ha incontrato in via del Tintoretto rappresentanti della Regione e di Atac. Da qui il commento: “La Regione, incapace di far funzionare a dovere il servizio attraverso Atac, non vede l’ora di disfarsi della linea, che le ha generato moltissimi problemi e danni di immagine” scrivono in un comunicato successivo all'incontro. La paura, per i cittadini, è che anche la sorte delle altre due ferrovie gestite da Atac e di proprietà della Regione sia segnato. Da qui due domande: “Che succederà con il costo del biglietto e dell’abbonamento? I privati non sono ATAC e quindi dovranno garantire profitti all’azionista, la qual cosa si ottiene solo in due modi: aumentando i ricavi o riducendo i costi”. E ancora: “Cosa succederà ai lavoratori della linea?”. 

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