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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Roma Lido, la "Linea E" può attendere: ci sono prima stazioni da costruire e treni d'acquistare

Commissione congiunta Urbanistica e Mobilità per affrontare i nodi legati a due stazioni mai avviate: quella di Torrino Mezzocammino e della Giardino di Roma. Ecco le novità

Trasformare la Roma Lido nella Linea E della metropolitana rappresenta un'idea suggestiva. Ma rischia di rimanere tale. Nel presente e nel prossimo futuro bisogna infatti affrontare altre necessità. Lo chiedono i pendolari che attualmente utilizzano il servizio ferroviario che collega Ostia Lido con il resto della città. Ma ne fanno richiesta anche i residenti di altri quartieri che, a Roma sud, chiedono di aprire nuove stazioni.

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Il Campidoglio, attraverso una commissione congiunta Urbanistica e Mobilità, mercoledì 8 agosto si è dedicato alla questione. Quelle di Torrino Mezzocammino e di Giardino di Roma, sono fermate già previste dal Piano Regolatore Generale. Sulla realizzazione di entrambe si sono aperte conferenze dei servizi e sono stati stilati dei progetti definitivi. Se ne parla da molti anni, senza che la loro realizzazione abbia mai concretamente preso avvio. 

La fermata di Giardino di Roma: i vincoli archeologici

Per quanto riguarda la fermata prevista nel quartiere costruito da Caltagirone, sul confine tra il municipio X e IX, l'iter è bloccato. La conferenza dei servizi si è regolarmente aperta nel 2014 ma il procedimento si è arenato per l'insorgere di problemi legati a vincoli archeologici. Alcuni proprietari delle aree destinate all'operazione hanno presentato un ricorso. Ed a complicare il quadro è intervenuta anche la Soprintendenza che ha rivendicato l'esistenza del vincolo. In definitiva "il progetto c'è, ma la conferenza dei servizi non si è conclusa – hanno spiegato i tecnici intervenuti in commissione– quindi restiamo in attesa dell'esito dell'appello".

Torrino Mezzocammino: serve una variante urbanistica

Per la stazione di Torrino Mezzocammino, la vicenda presenta risvolti diversi. Sulla sua realizzazione si concentrano le attenzioni anche di popolosi quartieri limitrofi, come Spinaceto e Tor de' Cenci. Lì il contenzioso è nato in relazione all'area dov'era previsto il parcheggio di scambio, in via Trafusa. Su quel sito, da piano regolatore destinato a verde pubblico, i costruttori avevano chiesto al Comune la possibilità di realizzare un progetto di housing sociale. Sfumata quell'opzione, restano da fare due cose: vedere se ci sono dei fondi per realizzarla e procedere con una variante urbanistica da sottoporre al voto dell'assemblea capitolina. Per quanto riguarda le risorse, la presidente Donatella Iorio ha elencato le somme derivanti dagli oneri d'urbanizzazione residui, accantonati con la realizzazione di Torrino Mezzocammino. Si parla di 5 milioni e 292 mila euro. Una cifra che sarebbe sufficiente a coprire la realizzazione della fermata. Ora quindi si tratta di verificare se quelle somme sono ancora pienamente disponibili magari, come suggerito dai colleghi di commissione, convocando proprio il consorzio che ha edificato il quartiere.

Un ampio consenso politico

La realizzazione di queste fermate ferroviarie, è guardata con interesse dai cittadini ed anche dalle amministrazioni locali.  "Bisogna valorizzare quello che già c'è e la Roma Lido rappresenta una grande opportunità – ha ricordato Marco Cerisola (M5s)  presidente del consiglio nel Municipio IX – anche perchè consente di collegare quartieri periferici tra loro, senza spingere il traffico dalla periferia verso il centro".  Il riconoscimento dell'importanza di queste nuove fermate è unanime.  Fratelli d'Italia, in commissione rappresentata da Andrea De Priamo, ha sottolineato quanto sia fondamentale realizzarle per interi quadranti. Farlo, hanno ricordato anche Picca e Laino (FdI) consentirebbe di ridurre  l'uso dei mezzi privati e quindi i congestionamenti del traffico, migliorando la vita dei cittadini e riducendo anche l'inquinamento". L'ampio consenso registrato per la realizzazione di queste stazioni ferroviarie, non deve far dimentare le criticità che da sempre caratterizzano la linea.

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Tante stazioni sul piatto: "ma con quali treni?"

La seduta di commissione ha regalato sprazzi di generale ottimismo. Ma il rinnovato interesse per progetti anche piuttosto datati, si scontra con un dato legato alle attuali condizioni del servizio. "Siamo sicuramente contenti che si ricominci a parlare di questi argomenti che noi abbiamo continuato a portare sul tavolo di Regione, Comune e Atac - fa notare Maurizio Messina, portavoce dei pendolari della Roma Lido - tuttavia dobbiamo rilevare che, in primo luogo, anche sulla stazione di Torrino Mezzocammino che sembra versare in stato più avanzato ci sono ancora molti interventi da fare: bisogna cioè rivedere il progetto, perchè nel frattempo è cambiata la normativa, e bisogna approvare una variante urbanistica". C'è poi un'altra considerazione da fare. "Ad oggi la Roma Lido non è in grado di sopportare altri carichi e invece queste nuove stazioni porteranno un ulteriore passaggio di pendolari. Posto che noi siamo favorevoli all'apertura di quante più stazioni è possibile - obietta Messina - ma su quali treni è previsto che viaggino? Atac sostiene la necessità di rottamare la metà del parco circolante, perchè è vetusto". Resta quindi la stringente necessità di rispondere anche a quest'interrogativo. In alternativa si corre il rischio di creare fermate fantasma.

La Soprintendenza e la Fermata Giardini di Roma

la Soprintendenza Speciale di Roma, chiarisce di "non aver mai espresso parere negativo circa la realizzazione della fermata Giardini di Roma, bensì in sede di Conferenza dei servizi ha prescritto, come atto dovuto, l'adeguamento dell’Accordo di programma del Comune di Roma alla situazione vincolistica vigente". Inoltre, sempre la Soprintendenza fa sapere che "il contenzioso avviato dalla impresa attuatrice si è concluso da un anno a favore della Soprintendenza, con la conferma degli atti emanati dalla stessa". E' bene inoltre sapere che "l’impresa costruttrice nel mese di febbraio 2018  - dichiara sempre la Soprintendenza - ha comunicato formalmente la rinuncia all'Accordo di programma oggetto della Conferenza dei servizi abbandonando il progetto di realizzazione della stazione della metropolitana, indipendentemente dalle prescrizioni della Soprintendenza".
 

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