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Roma-Lido, Ratp Dev di nuovo al Tar contro la Regione: "Annullate affidamento a Rfi"

La società francese chiede l'annullamento delle due delibere di Giunta che affidano l'infrastruttura a Rfi e la gestione ad Atac: "Censuriamo l'illegittimità e l'anti economicità di tale scelta"

Si è aperto un nuovo capitolo nel braccio di ferro tra la Regione Lazio e Ratp Dev Italia sulla gestione della ferrovia Roma-Lido. La società francese, lo scorso 20 gennaio, ha avviato un ricorso al Tar per ottenere l'annullamento di due delibere approvate recentemente dalla Giunta guidata da Nicola Zingaretti in merito alla ferrovia ex concessa: la prima (la n.765 del 13 dicembre 2016) definisce l’Accordo di Programma tra Regione Lazio, Rete Ferroviaria Italiana e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’affidamento delle attività di gestione dell’infrastruttura e del servizio di trasporto sulle ferrovie regionali Roma-Lido e Roma-Viterbo, mentre la seconda (n.840 del 30 dicembre 2016) sancisce per il triennio 2017-2019 il nuovo Contratto di Servizio tra Regione Lazio e ATAC per la gestione delle ferrovie “ex concesse”.

Ratp Dev Italia, guidando un'Ati composta da Ansaldo sts, Hitachi, RATP Dev Italia, Salcef, Cilia Italia e Architecna, aveva presentato spontaneamente il 30 giugno del 2014 alla Regione Lazio una proposta di progetto per la trasformazione della ferrovia in una metropolitana. 25 anni di concessione, 4 anni di lavori, che sarebbero stati effettuati solo di notte, 450 milioni di euro il costo totale dell'investimento, per metà pubblico e per metà privato: questi i numeri della proposta. Al termine della conferenza dei servizi istruttoria l'esito è stato però negativo. La società di trasporti, nell'ottobre del 2016, aveva già presentato un ricorso al Tar contro tale decisione chiedendo un risarcimento di 4 milioni di euro. Su questo aspetto, il Tribunale amministrativo si esprimerà il mese prossimo. 

Ora il nuovo ricorso al Tar. Secondo Ratp Dev Italia le due delibere in questione modificano l'assetto gestionale, ovvero l'affidamento della linea ad Atac, mentre l'affidamento diretto a Rfi "soggetto del tutto indipendente dalla Regione Lazio, delle attività relative alla gestione delle infrastrutture delle Linee Ferroviarie Regionali, senza aver esperito alcuna gara o procedura a evidenza pubblica".

Secondo RATP Dev Italia, la deroga alla norma generale di affidamento a seguito di procedura concorrenziale a evidenza pubblica, definita in house providing, è illegittima e in contrasto sia con le norme comunitarie, sia con il vigente Codice degli Appalti. Nell’Accordo di Programma tra Regione Lazio e RFI, che invece prevede un affidamento diretto, infatti, non ricorre alcuna delle condizioni identificative indicate nell’in house providing, così come non ricorrono tali condizioni neppure rispetto al MIT e a RFI. La medesima considerazione viene mossa nei confronti dell’affidamento diretto ad ATAC del nuovo Contratto di Servizio, in quanto soggetto del tutto indipendente dalla Regione Lazio, controllato interamente da Roma Capitale. 

"RATP Dev Italia censura l’illegittimità e l’anti economicità di tale scelta, che comporterebbero un netto peggioramento del servizio di trasporto pubblico locale su ferrovia per l’intera città di Roma" dichiara Andrea Buonomini, Direttore Sviluppo Italia RATP Dev Italia. "Ricordo che la nostra società ha presentato un progetto dettagliato con i tempi, i costi e gli investimenti privati necessari alla trasformazione in moderna metropolitana della Roma-Lido (auspicata dalla stessa Regione fino ad alcuni mesi fa). Mentre da questi accordi sembrerebbe che vi sia la volontà di trasformare la linea Roma-Lido in una linea ferroviaria normale: non potendo nemmeno definire questa scelta un “ritorno al passato” in quanto la Roma Lido è sempre stata parte integrante della rete delle metropolitane di Roma". 

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