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Fosse Ardeatine, cerimonia a settant'anni dalla strage: "Un ricordo terribile e incancellabile"

A settant'anni dall'eccidio le più alte cariche dello Stato hanno ricordato i 335 italiani fucilati dalle truppe d'occupazione tedesca nel 1944

Cadono oggi i 70 anni dall'eccidio delle Fosse Ardeatine. Le più alte carica istituzionali hanno perciò ricordato questa mattina i 335 italiani fucilati il 24 marzo 1944 dalle truppe d'occupazione tedesca, agli ordini del tenente colonnello delle SS Herbert Kappler.

Il Presidente della Repubblica  Giorgio Napolitano ha dato inizio alla cerimonia con la deposizione della corona d'alloro sulla lapide commemorativa. "Questa giornata assume il significato di un ricordo terribile e incancellabile. Settant'anni sono un importante anniversario. La scorsa settimana a Cassino sono state ricordate altre giornate terribili. Bisogna sempre saper ricordare che la pace non è un regalo o addirittura un dato scontato e per quel che riguarda il nostro e gli altri Paesi europei è una conquista dovuta a quella unità europea, a quel progetto europeo che oggi da varie parti si cerca di screditare" ha commentato il Presidente.

Accanto a lui, il ministro della Difesa Roberta Pinotti e  il capo di Stato maggiore della Difesa, l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Sul palco della Autorità invece, il presidente del Senato Pietro Grasso, il prefetto Riccardo Carpino e il presidente Anfim (Associazione nazionale famiglie italiane martiri) Rosetta Stame.

Insieme a loro anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha definito la commemorazione "una giornata importante, un episodio che ha segnato la storia di Roma, e non solo di Roma".  E ancora il sindaco di Roma Ignazio Marino che nell'autunno 2013 proibì le esequie pubbliche di  Priebke, capitano delle SS che prese parte al massacro. "Ricordare è importantissimo e per me anche molto emozionante. Ogni volta che entro qui non riesco davvero a capire a quanto possa arrivare la violenza dell'uomo sull'uomo, un eccidio davvero incredibile" ha commentato il Primo cittadino a termine della cerimonia. "Oggi arrivando, ascoltando quell'elenco interminabile di 335 nomi a cui ne mancano 9 ancora non identificati, ho pensato ancora una volta che ho fatto bene a proibire ogni esequia pubblica a chi partecipò a questo tremendo indescrivibile massacro".

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