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Roma Capitale, il comitato per i 150 anni: "Clamorosa svista del Comune. Concerto con un anno di anticipo"

Il Campidoglio esclude il gruppo di esperti dalla macchina organizzativa, da qui la polemica. In realtà, spiegano dal Comune, non c'è nessun errore

Il 3 febbraio 2020 si potevano festeggiare i 149 anni di Roma Capitale, non certo i 150. Perché il 3 febbraio 2020 la storica proclamazione della Città eterna non era ancora avvenuta. Eppure la città festeggerà quel giorno il suo secolo e mezzo alla guida del Paese, con un concerto al Teatro dell'Opera, organizzato da palazzo Senatorio con la collaborazione del ministero della Difesa, al quale presenzierà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A far notare la "clamorosa svista" a Virginia Raggi è il comitato Roma 150, gruppo di noti urbanisti, architetti, professori universitari, nato lo scorso luglio dalla fusione di più soggetti con l'obiettivo di offrire all'amministrazione una mano esperta per l'organizzazione di un anno di eventi di così vasta portata. 

"Non possiamo esimerci dal rimarcare la irritualità della scelta, forse dettata da eccessiva fretta" scrivono in una nota stampa, dove non senza ironia fanno notare: "La proclamazione di Roma Capitale avvenne con legge n. 33 del 3 febbraio del 1871 e non nel 1870. Dunque o la settimana prossima si festeggeranno per motivi ignoti ai più i 149 anni di Roma Capitale tenendo a mente e nel pallottoliere la data del 1871, oppure i 150 anni dal 3 febbraio 1870". E ancora, lo sfottò continua: "Nella seconda ipotesi, non meno infelice della prima, rileviamo però che nell'atlante storico italiano e internazionale, al 3 febbraio 1870, l'Imperatore dei francesi Napoleone III era ancora saldamente sul trono insieme, di là fiume Tevere, al Papa Re Pio IX. Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi avevano ancora una condanna a morte sul capo"

Insomma, la data sarebbe errata. O meglio, tecnicamente lo è, ma il Campidoglio, come riportato nella nota di accompagnamento agli inviti spediti via mail (che pubblichiamo subito sotto), la intende come "apertura delle Celebrazioni per il 150esimo anniversario" specificando che ciò avviene "a un anno dall'approvazione della legge che ha istituito Roma Capitale d'Italia". Nessuno sbaglio evidentemente, si tratta di un evento di apertura del 150esimo anniversario, l'inizio di una lunga serie di appuntamenti che arriveranno al 3 febbraio 2021. La polemica così posta può quindi spegnersi sul nascere. A "bruciare" è altro: il Campidoglio ha di fatto ignorato il comitato di esperti. "Non hanno alcun ruolo ufficiale, non sono nessuno" trapela dall'entourage di Raggi. Nessun ruolo ufficiale e nessun diritto, è il messaggio, di lamentare alcunché. 

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Cos'è il Comitato Roma 150

Guidato dal presidente Andrea Costa dalla vice Maria Luisa Priori e dal tesoriere Luciano Visco, l'associazione ha raccolto nei mesi adesioni di nomi noti da tutta Italia. Da Paolo Berdini, che con i Cinque Stelle ha rotto i rapporti dopo l'esperienza nella giunta di Virginia Raggi, ad Adriano La Regina, archeologo di fama internazionale e socio dell'Accademia dei Lincei, dal deputato di Sinistra Italia Stefano Fassina, all'ex assessore all'Urbanistica della giunta di Ignazio Marino Bernardo Rossi Doria. Una settantina di "soci" dell'organizzazione, senza scopo di lucro, che lo scorso luglio proprio alla Camera dei Deputati presentò in conferenza stampa un vastissimo programma di interventi volti alla riqualificazione di porzioni di città e di eventi da esportare in tutta Italia. 

Certo servivano fondi, e dovevano arrivare - circa un milione e mezzo - con un emendamento all'ultima manovra finanziaria. Un tesoretto estensione diretta della Presidenza del Consiglio per una macchina organizzativa su modello di quella che operò per gli eventi dei 150 anni dell'Unità d'Italia nel 2011, una sorta di Comitato nazionale di nomina governativa alla quale il suddetto Roma 150 puntava a offrire, come loro stessi hanno più volte specificato, "ogni tipo di sostegno progettuale e di idee". Quei fondi però non sono ancora arrivati - per il momento si conta solo su 600mila euro nelle disponibilità del Mibact - così come la struttura nazionale non è ancora stata istituita. E soprattutto il Campidoglio ha scelto di non coinvolgere il suddetto comitato. Che ora contrattacca e non risparmia sfottò. 

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