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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Val d'Ala, rom sgomberati tornano all'insediamento: "Ricostruiremo le baracche"

L'associazione 21 Luglio: "Dal Comune nessuna soluzione alternativa adeguata". Dopo una lunga giornata di trattativa presso l'assessorato alle Politiche Sociali di viale Manzoni, i rom tornano al campo

Una giornata dura, iniziata con lo sgombero alle 7 e 30 del mattino e finita, in tarda serata, con il ritorno all'insediamento, pronti a rimetterlo in piedi. Nel mezzo una lunga trattativa, ma senza il finale sperato. 

LA PROPOSTA RIFIUTATA- I quaranta cittadini rom, con neonati e anziani al seguito, allontanati ieri dall'insediamento informale di Val d'Ala, nel III Municipio, hanno deciso di ricostruire le baracche distrutte dalle ruspe, rimandando al mattitente la proposta arrivata dal Comune a tavolo concluso: un alloggio alternativo, in centri di accoglienza o di raccolta, ma separando le famiglie, uomini da una parte, donne e bambini dall'altra. 

IL VIDEO SOTTO ALL'ASSESSORATO

"Un rifiuto comprensibile" per l'Associazione 21 Luglio, che con l'appoggio di Amnesty International ha organizzato l'azione dimostrativa in viale Manzoni subito dopo l'operazione della Municipale, e mediato nella lunga discussione volta a garantire una soluzione alloggiativa alle famiglie. 

"Dopo una giornata intera davanti all'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma, non è stata offerta alcuna soluzione adeguata". Questo il commento sui social da parte dei membri dell'associazione, che hanno aggiornato in diretta gli sviluppi della trattativa. Nessuna delle famiglie ha detto sì alle alternative alloggiative prospettate dalle istituzioni, perché la condizione della separazione dei nuclei familiari è stata giudicata "inaccettabile".

LE ACCUSE - Così si torna al punto di partenza, e al governo Marino va l'ennesima pioggia di accuse: le scelte effettuate in merito alla gestione dei gruppi rom della Capitale, non sarebbero in linea, per le associazioni, alle direttive europee. 

Sul banco degli imputati la reiterazione di procedure già attuate dall'ex governo Alemanno, e già duramente attaccate dalle associazioni, quali l'attuazione di "sgomberi forzati" e la reiterazione della logica dei campi.     

"DIRITTI VIOLATI" - Quel che si contesta delle operazioni di oggi riguarda essenzialmente le modalità di intervento, che stando alla denuncia di Amnesty e 21 Luglio, non avrebbero rispettato le garanzie procedurali in materia di sgomberi, previste dal Comitato sui diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite. A mancare "sia la consultazione con gli interessati che una notifica formale". 

IL SINDACO - Ma il primo cittadino ha comunque difeso l'azione. “È evidente – ha dichiarato – che ci siano sensibilità e posizioni diverse. Io mi sento di essere garantista con rom, sinti e camminanti se rispettano la legge, altrimenti non possiamo garantire i diritti, e questa è una città che deve in ogni luogo tornare alla legalità”.

Rom sgomberati in viale Manzoni

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