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Rolling Stones al Circo Massimo: "Avrebbero dovuto pagare 195mila euro"

A dirlo è la Corte dei Conti di fronte alla quale ora dovrà comparire Vincenzo Vastola, vice capo gabinetto che ha firmato la concessione del Circo Massimo per 7.934 euro

I Rolling Stones per poter suonare al Circo Massimo non hanno semplicemente occupato il suolo pubblico, ma bloccato la fruizione di un bene pubblico. Per questo avrebbero dovuto cedere il 3% dei loro incassi al Comune di Roma e non semplicemente pagare 7.934 euro. Conti alla mano, considerando l'incasso vicino ai 6 milioni, Mick Jagger&Co. avrebbero dovuto rimpinguare le casse del Campidoglio con 195mila euro. A dirlo è la Corte dei Conti, il cui procuratore generale Guido Patti ha ora chiamato in giudizio il dirigente che ha concesso l'area per quella cifra. Si tratta del vice capo gabinetto del sindaco Vincenzo Vastola che potrebbe in prima persona dover risarcire il mancato introito. A riportare la notizia oggi sono Il Tempo e La Repubblica.

Per quantificare con esattezza la somma da versare per prendersi l'area, scrive il vice procuratore regionale Guido Patti nell'atto di citazione, il Comune non avrebbe dovuto far riferimento ai parametri stabiliti per l'occupazione di suolo pubblico, bensì al codice dei beni culturali del 2004. Una serie di norme mai attuate a Roma, disposizioni che prevedono chi occupa uno spazio come il Circo Massimo debba pagare tra il 3 e il 4 per cento dell'incasso realizzato grazie all'evento.

Secondo le stime della procura della Corte dei conti, gli organizzatori del concerto dei Rolling Stones avrebbero fatturato poco più di 6 milioni di euro. Così, facendo riferimento alle regioni dove la normativa è stata già concretamente applicata, su tutte la Sicilia, il vice procuratore generale Guido Patti ha stabilito in 195.231 euro la tariffa che i mostri sacri del rock avrebbero dovuto pagare per prendersi il Circo Massimo.

La cifra versata nei giorni che hanno preceduto e seguito il concerto aveva già sollevato un vespaio di polemiche. Il Sindaco Marino si difese sostenendo di aver messo mano alla tassa di occupazione del suolo pubblico aumentandola di 10 volte. 

Va sottolineato come discriminamente che ha portato alla citazione di Vastola sia stata l'impossibilità di fruire del monumento. Infatti per l'allestimento e per le ore del concerto, l'intera area è stata recintata e chiusa al pubblico, cosa invece non accaduta per la kermesse di grillo dello scorso ottobre. Il Movimento Cinque Stelle per la concessione dell'area pagò l'occupazione del suolo pubblico, nel pieno rispetto della normativa.

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