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Roma e la Terra dei fuochi: "Al via task force contro roghi e discariche"

Un protocollo d'intesa tra Campidoglio e forze dell'ordine con presidi fissi nelle aree a rischio. E' la prima linea di intervento proposta dai Cinque Stelle in commissione Ambiente 

Da Lunghezzina e Castelverde ai campi di Salone e Barbuta, dal VI al VII municipio passando per il IV. Da est a ovest, da nord a sud, il viaggio nella Terra dei fuochi romana è stato ripercorso oggi nella commissione capitolina Ambiente. Nessun quadrante della periferia è risparmiato da roghi tossici, discariche abusive, inquinamento ambientale, atmosferico e delle falde acquifere. 

Le numerose segnalazioni di cittadini e comitati sono state raccolte dal presidente Daniele Diaco (M5S), che insieme ai colleghi della commissione Politiche sociali ha individuato e proposto una prima ipotesi di intervento: un protocollo d'intesa che si sostanzi in un coordinamento tra Campidoglio, forze dell'ordine, Questura, Prefettura e Polizia locale, interessando anche l'Esercito, insieme a istituzioni e organi di controllo, come i ministeri della Salute e dell'Ambiente, l'Ispra e l'Arpa. Prevedendo anche dei presidi fissi di sicurezza nelle aree più a rischio.

Una linea di intervento, quella di Diaco, sostenuta anche dagli uffici: "Facciamo ogni anno interventi anche molto onerosi per la rimozione di rifiuti, ma il vero problema è di controllo del territorio perchè questi problemi si ripresentano regolarmente". Solo per le bonifiche (dal 2014 in affidamento diretto all'Ama), infatti, il Campidoglio spende una media di 1 milione all'anno per rimuovere dalle 6 alle 8mila tonnellate di rifiuti, con una spesa media tra personale, mezzi, smaltimento e trasporti di 150-160 euro a tonnellata. E i preventivi per gli interventi in cantiere sono anche più salati: 480mila euro per la nuova bonifica di via di Salone, ben 922mila per La Barbuta, dove dal 2012 Roma Capitale ha speso già circa 2,5 milioni di euro. 

Dal punto di vista ambientale, in suoli e falde si rilevano alte concentrazioni di ferro, manganese, arsenico, berillio, cobalto, in gran parte dovute alla natura geologica del territorio, ma i gasometri in alcuni casi hanno rilevato superamenti di idrocarburi - non sempre confermati dall''Arpa. Dal 2012 al 2014, hanno spiegato gli uffici in commissione, "abbiamo già fatto interventi molto onerosi di rimozione rifiuti a Barbuta. A Salone c'è un intervento di bonifica in corso, attualmente sospeso per problemi tecnici nell'analisi delle terre, ma ora è in fase di ripresa". A Lunghezza e Lunghezzina "in un'area abbiamo individuato la presenza di rifiuti interrati, i Vigili del VI Gruppo hanno sequestrato l'area con il supporto dell'Arpa, e ora c'è un progetto di bonifica. A Castelverde, poi, c'è una grossa area verde residua di un piano di zona dove sono stati abbandonati rifiuti inerti e di cantiere, ma la bonifica per ora risulta troppo costosa".

"Abbiamo deciso di convocare questa commissione, anche su richiesta di Fratelli d'Italia, perchè da tempo abbiamo una sollecitazione da parte dei cittadini di IV, VI e VII municipio, ma riceviamo segnalazioni importanti da tutto il territorio cittadino. Insieme abbiamo l'intento di affrontare e risolvere questo problema una volta per tutte", ha spiegato Diaco. "La scorsa settimana abbiamo ricevuto foto che documentano lo stato di inquinamento dei campi Salone e Barbuta, abbiamo visto fumi tossici che inquinano l'aria e l'atmosfera e i cittadini chiedono un intervento tempestivo dell'amministrazione e un'attenzione molto forte e anche dura"

Il tema, ha sottolineato il presidente della commissione, "tocca diverse competenze, l'ambiente per l'inquinamento dei roghi tossici, sia del suolo che dell'area, ma anche le politiche sociali, con cui organizzeremo una commissione congiunta: insieme a loro stiamo mettendo a punto una soluzione per trovare la strada che a monte possa interrompere questa situazione di emergenza. Per noi sarebbe fondamentale un protocollo d'intesa con le varie forze dell'ordine, con la volontà di creare un coordinamento di Questura, Prefettura e Polizia locale con il supporto anche dell'Esercito italiano con presidi fissi di sicurezza nelle aree più a rischio, perchè crediamo che per affrontare problemi di questa entità e grandezza c'è bisogno di sinergia. È doveroso - ha sottolineato Diaco - istituire un tavolo di lavoro con le parti in causa, coinvolgendo persone competenti che affrontano il tema da tempo e andare per fasce, perchè il problema della Terra dei fuochi investe tutta Roma"

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