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Il nome di estrema destra / Esquilino / Via Napoleone III

Rocca accoglie l’ex leader che disconosce CasaPound

Il candidato presidente del centrodestra: "Non lo conosco, ma è lui che si è avvicinato alle mie posizioni e non il contrario". L'ex tartaruga frecciata: "Anni che prendo le distanze da Cpi"

"Non conosco Antonini. Mi hanno detto che lui erano anni che era fuori da Casapound. Ma se ha accettato di candidarsi con me vuol dire che è lui che si è avvicinato alle mie posizioni e non il contrario" - così Francesco Rocca, il candidato presidente della Regione Lazio per il centrodestra, commenta ad Agorà su Rai Tre la presenza di Mauro Antonini, ex leader dei fascisti del terzo millennio, nella lista della Lega a suo sostegno. 

L'ex leader di Casapound candidato con la Lega

Antonini, noto per le dure contestazioni contro il centro di accoglienza al Tiburtino III e i rom a Casal Bruciato, aveva visto sfumare la sua candidatura alle scorse comunali nonostante nei vari municipi tra le fila leghiste figurassero numerosi ex di via Napoleone III. Ora il Carroccio ci ha ripensato inserendolo nella lista degli aspiranti consiglieri regionali. 

“Sottoscrivo ogni parola pronunciata da Rocca sul mio conto. Mi riconosco completamente nei suoi valori e nelle sue idee. Così come mi riconosco nei partiti che lo sostengono e, cosa più importante, in quelli della nostra Costituzione” - ha tenuto a sottolineare Antonini. “È per me un onore partecipare a queste elezioni regionali come candidato della Lega, partito al quale ho aderito con convinzione ormai tre anni fa. In questi mesi ho lavorato come semplice militante spendendo energie nel volontariato. In particolare, nell’assistenza alle famiglie bisognose di Roma Est. Quanto a CasaPound - ha detto l’ex leader disconoscendo il movimento - sono anni ormai che non ne faccio parte prendendone le distanze. Spero con questo di aver definitivamente chiarito la natura del mio impegno politico nella Lega”.

I rapporti tra Rocca e Rampelli

Rocca ha poi parlato anche dei rapporti con Fabio Rampelli, il padrino politico che Giorgia Meloni ha messo all’angolo. In ultimo con la scelta di commissariare il partito romano, sfilato al braccio destro del vicepresidente della Camera, Massimo Milani, e affidato al suo fedelissimo Giovanni Donzelli.  "I rapporti con Rampelli sono ottimi. E' stato il primo ad incoraggiarmi dopo che sono stato scelto. C'è un'amicizia storica con lui" - ha detto l’ex presidente della Croce Rossa in corsa per la presidenza della regione. "Le vicende della federazione non nuoceranno” - ha aggiunto parlando del commissariamento della federazione romana di Fdi. “Tutti vogliono vincere e tutti i leader sono schierati con un unico obiettivo: ridare dignità ai cittadini del Lazio. Il resto viene dopo”. 

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