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Politica Borghesiana / Via di Rocca Cencia

Tmb di Rocca Cencia, ecco cosa prevede l'ammodernamento dell'impianto. Ama dice sì, la giunta Raggi è per il no

I cittadini si oppongono al progetto. L'unico impianto di proprietà di Ama secondo l'amministrazione M5s deve chiudere

Il Tmb di Rocca Cencia non chiude (come da anni chiedono I cittadini del versante est della capitale) ma sembra destinato a subire un processo di revamping per intervenire nell’immediato in un impianto ritenuto strategico per il trattamento dei rifiuti di Roma: in altre parole sarà oggetto di interventi di ammodernamento. Lo scorso martedì, in Regione Lazio, si è aperta la prima conferenza dei servizi: gli incontri dovranno portare a un ‘nulla osta’ o un diniego alle richieste di Ama e dell’amministrazione giudiziaria rispetto al polo industriale.

I principali interventi previsti dal progetto di revamping

Il progetto prevede una serie di interventi che, si legge nel verbale di presentazione del progetto, “potrebbero essere smontati e ricollocati in un nuovo impianto” laddove questo si renda necessario. Tra le azioni di restyling, l’adozione di nuovi vagli di selezione meccanica per incrementare la frazione destinata a recupero (CSS) e riduzione della produzione di scarti pesanti, l’adozione di un nuovo sistema di separazione della frazione leggera/pesante proveniente dall’operazione di vagliatura meccanica, finalizzata ad aumentare l’efficienza e l’efficacia di separazione della frazione destinata a recupero.

E ancora l’inserimento di un ulteriore trituratore esterno per la riduzione della pezzatura del CSS, finalizzato a supportare l’incremento del flusso di CSS con conseguente aumento della flessibilità nella produzione di CSS triturato e/o in balle, inoltre, un nuovo layout dei nastri trasportatori nelle linee di pre-trattamento finalizzata a supportare il funzionamento dei nuovi impianti/macchinari, con conseguente incremento dell’efficienza di trattamento. La realizzazione di un nuovo edificio presso il quale effettuare l’attività di trasferenza, finalizzata ad eliminare l’interferenza con l’operazione di conferimento e movimentazione di materiale presso la ricezione del TMB, realizzazione di due nuove aree scoperte sotto tettoia, adibite allo stoccaggio. A questo è da aggiungere un nuovo sistema di tubazioni delle platee dei bacini di biostabilizzazione, per migliorare le condizioni aerobiche della frazione organica da biostabilizzare con conseguente incremento della qualità della frazione organica. Adeguamento del sistema di ventilazione che prevede la realizzazione di un sistema di ricircolo interno dell’aria e di una nuova linea di immissione/captazione per l’edificio trasferenza, da connettere al preesistente impianto attraverso un gruppo depolverante.

Lavori programmati in sette mesi

I lavori avranno una durata prevista di 7 mesi come da cronoprogramma presentato insieme al progetto preliminare, con la necessità di ingrandire e raddoppiare le dimensioni attuali dei biofiltri presenti. Inoltre, viene indicata la necessità di organizzare la gestione dei flussi su due linee di trattamento per evitare l’interruzione del servizio in caso di manutenzione necessaria. Gli interventi previsti hanno dovuto tener conto delle prescrizioni indicate da Arpa Lazio a seguito di una ispezione effettuata il 21 settembre 2020 in cui si puntava sulla necessità di ridurre il tempo di permanenza maleodoranti attuando un conferimento con programmazione scaglionata dei rifiuti, garantire l’umidità del biofiltro maggiormente vicina alla saturazione per aumentare l’abbattimento degli inquinanti, garantire dei portelloni dell’ambiente di lavoro con cui poter ridurre le emissioni odorifere all’esterno.

I cittadini: "Siamo per la chiusura, questo territorio ha già dato"

Intanto, a Roma Today, i cittadini hanno commentato così il progetto di Ama: “Questo non è un revamping, ma una vera e propria riconversione di un impianto che merita una valutazione di impatto ambientale più ampia vista la vicinanza ad altri impianti di rifiuti  - dice Fabio Mercanti del Qre, quartieri riuniti in evoluzione -. Mentre con  questa conferenza dei servizi si procede verso una autorizzazione integrata, con modifica sostanziale, che mostra solo la fretta con la quale si vuole procedere su questo impianto. Noi siamo per la chiusura, questo territorio ha dato”.

Scontro tra Ama e Comune

Chiara la posizione dei cittadini, meno quella della maggioranza a cinque stelle. Se infatti la parte politica ha espresso parole contrarie al revamping, l'Ama, gestita dal M5s con amministratore delegato scelto da Virginia Raggi in persona, punta forte sull'impianto ammodernato, l'unico rimasto in dote ad Ama per la chiusura del ciclo dei rifiuti.

In conferenza di servizi Roma Capitale ha ribadito il suo no al revamping dell'impianto perchè intende adibirlo alla selezione del multimateriale. Dall'altra parte l'azienda partecipata ha tenuto il punto rispetto alla necessità di portare a compimento il progetto (oggetto del procedimento autorizzativo) di ammodernamento voluto dalla magistratura  inquirente, per superare le problematiche che hanno portato al  malfunzionamento dell'impianto di trattamento.

Nell'ultima ordinanza sull'emergenza rifiuti a Roma, il  governatore Nicola Zingaretti ha sottolineato la strategicità di quel Tmb per la Capitale (che esporta oltre l'80% della sua  immondizia). Il Campidoglio non ha chiesto la decadenza  dell'autorizzazione in vigore (che prevede una capacità di trattamento di 500 tonnellate al giorno e una trasferenza rifiuti, cioe' sostanzialmente un parcheggio transitorio di cio' che viene raccolto, da 600 tonnellate) ma un parere di legittimità preventiva sulla valutazione di impatto ambientale del progetto: un atto con pochissimi precedenti.

La conferenza dei servizi non si è ancora conclusa ma le posizioni in campo e l'oggettiva situazione di difficoltà che continua a vivere la Capitale sui rifiuti e il riconoscimento sia della Regione che di Ama della strategicita' lasciano presumere che alla fine l'autorizzazione al revamping sarà rilasciata.
 

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