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Sabato, 20 Aprile 2024
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Raggi a Rocca Cencia, il blitz non piace alla Cgil: "Propaganda, aspettiamo progetto"

La sindaca al termine del blitz: "Struttura folle". Insorgono le opposizioni: "Muraro ha seguito personalmente molte delle fasi autorizzative di quell'impianto". Di Cola: "Nomini un nuovo management"

"Una struttura folle e inutile". Un impianto "in pessime condizioni" così come quelle di lavoro per i dipendenti. Sono parole forti quelle utilizzate ieri dalla sindaca Virginia Raggi nel corso della visita non preannunciata all'impianto di trattamento dei rifiuti di Rocca Cencia. Parole che non sono passate inosservate, sia per il loro significato sia perché pronunciate al fianco della neo assessora ai Rifiuti Paola Muraro che come consulente per Ama per quello stesso impianto ha seguito alcune fasi autorizzative. 

Il primo ad attaccare è l'ex capogruppo Pd in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, che su Facebook pubblica il curriculum di Muraro. Sul curriculum pubblicato dall'esponente Pd si legge che dal 2004 al 2014 per l'Ama Muraro ha svolto diverse attività di assistenza tecnico-amministrativa tra le quali figura anche "l'istruttoria per il rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale relativa agli impianti Tmb di via di Rocca Cencia e via Salaria". Per gli stessi è stata anche referente IPCC. "VirginiaRaggi‬ non prenda per i fondelli i romani. Visita Rocca Cencia, osserva come il modo di lavorare sia incivile per chi vi opera, che molte cose mal funzionano. Daccordo con lei" il commento dell'ex consigliere. "Ma chi c'è accanto alla sindaca? L'assessora Muraro. È chi è stato per 10 anni tra i responsabili dell'impianto di Rocca Cencia? Ma dai, non ci posso credere...proprio lei!". Valeria Baglio, consigliera capitolina del Pd, scrive su Twitter: "@virginiaraggi visita Rocca Cencia e si stupisce condizioni di lavoro. Ma responsabile impianti non era proprio Muraro? #facciamolalavorare". 

Critico anche il consigliere comunale di Fdi-An e vice presidente dell'Assemblea Capitolina, Andrea De Priamo: "Il Sindaco Raggi durante il suo blitz all'impianto di Rocca Cencia ha definito lo stesso un impianto ''folle ed inutile''. Peccato che abbia pronunciato queste parole mentre era affiancata dall'assessore Muraro, da lei scelta per seguire il tema della sostenibilita'' ambientale, che da consulente dell'Ama ha seguito personalmente molte delle fasi autorizzative dell''impianto con una consulenza pluriennale di oltre 100.000 euro annui" il commento. "A questo punto ci chiediamo se il sindaco abbia visionato il curriculum del suo assessore". Entra nel merito il capogruppo Fdi-An Fabrizio Ghera: "Fa sorridere che solo oggi si accorgano delle grandi criticità di Rocca Cencia". E ancora: "Lontano da fotografi e telecamere, a Fratelli d'Italia piacerebbe sapere dall'amministrazione quali sono i reali intendimenti della nuova giunta sul ciclo dei rifiuti, sia in merito a Rocca Cencia che sulla raccolta differenziata".

L'attacco di Virginia Raggi non è piaciuto nemmeno a Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio: “Ci stupisce che il sindaco della Capitale debba scoprire solo oggi che Rocca Cencia è un colabrodo e il sensazionalismo con cui si effettua un sopralluogo che ha il sapore della propaganda. Condividiamo con lei tante critiche alla gestione di Ama" si chiede. "Non capiamo che senso abbia esporre così l’azienda senza aver ancora nominato un management nuovo e aver fatto proposte chiare”. Di Cola chiede un progetto: "Se la Giunta provasse a capire come mettere in campo da subito un progetto e lo volesse discutere con chi rappresenta i lavoratori, sappia che restiamo disponibili”. E ancora: “Attendiamo che, finite le vetrine e la fase di denuncia, che condividiamo, arrivino le proposte e arrivino in fretta. Speriamo che non siano quelle sbrigative e salvifiche che abbiamo sentito in apertura del video: dare altri pezzi di Ama e del ciclo dei rifiuti ai privati. Serve più personale, una migliore organizzazione del lavoro e investimenti in mezzi e impianti. Restiamo disponibili a discutere. Ma a differenza di altri non siamo disponibili a realizzare spot. Ci piacerebbe semmai – conclude Di Cola - partecipare al cambiamento”.

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