In assemblea vestito da Gesù: procedimento disciplinare contro un vigile

Era finito sotto procedimento disciplinare, rischiando il licenziamento, per aver fatto semplicemente il proprio dovere, ovvero eseguire, in ottemperanza alle disposizioni del Comando del Corpo, il sequestro di un articolo riportante il marchio China express, sebbene lo stesso fosse stato con sorpresa rinvenuto, addirittura sulle forniture del vestiario dei vigili urbani della Capitale. 

Roberto Pardo, sindacalista eletto nelle liste Rsu del Comune di Roma, si era anche incatenato nei giorni scorsi sulla gradinata del Campidoglio, per sollecitare l'attenzione della giunta Raggi a un caso, che oltre a colpirlo nei suoi diritti/doveri di lavoratore, appariva essere un grave tentativo di imbrigliare le prerogative sindacali. Oggi, un altro capitolo della vicenda: una lettera a firma del dirigente Raffaella Modafferi, sarebbe giunta al Comando Generale del Corpo, chiedendo provvedimenti nei confronti del sindacalista che ha preso parte a un'assemblea sindacale in abiti "gesuitici. A denunciare l'accaduto è l'Ugl Polizia Locale. 

"Ove il fatto fosse confermato - dichiara Marco Milani, coordinatore Romano della Ugl Polizia Locale- saremmo all'assurdo un bieco tentativo di inibire le prerogative sindacali, che dovrebbe far riflettere ogni organizzazione dei lavoratori. Le idee e le opinioni espresse in orario di assemblea autorizzata, restano intoccabili e forse qualcuno sfugge che il modo di abbigliarsi, nei limiti della decenza, rientra nelle modalitá comunicative e di espressione. Se il collega Pardo, creando un assonanza mentale con la crocifissione voleva comunicare ai lavoratori un messaggio di ingiusta persecuzione, dobbiamo riconoscere come ci sia perfettamente riuscito".