Della Casa denuncia minacce di morte: "Arrivate per aver revocato assegnazioni di case popolari"
Della Casa: "Rientra tra le circa 300 assegnazioni irregolari di case popolari effettuate dalle amministrazioni Veltroni e Alemanno su cui sono intervenute le autorità giudiziarie"
“La sgozzo”. “La faccio ritrovare in un fossato”. Più altre frasi volgari a sfondo sessuale. Roberta Della Casa, ex presidente del IV municipio, denuncia di essere stata minacciata di morte da un uomo, al quale, nell’ottobre del 2016, è stata revocata l’assegnazione della casa popolare in senguito a un'inchiesta per irregolarità. “Quell’uomo si trovava in un bar nella zona di Pietralata, che è anche dove abito, e davanti a molti testimoni e ad alta voce ha pronunciato quelle parole abominevoli”, ha spiegato Della Casa a Romatoday. “Ho già avanzato segnalazione alle autorità e nelle prossime ore formalizzerò una denuncia”.
Come ha spiegato l’ex minisindaca, l’uomo rientra tra “le circa 300 assegnazioni irregolari di case popolari effettuate dalle amministrazioni Veltroni e Alemanno su cui sono intervenute le autorità giudiziarie”. Ha continuato Della Casa: “Queste espressioni non possono essere considerate frasi dettate dalla rabbia, né giustificate dall'ignoranza culturale di un anziano signore ma ricordano i modi in cui si esprime la criminalità, forse intercalare di quello stesso marcio sistema che ha gestito le assegnazioni degli alloggi Erp in barba alle graduatorie di chi aveva reale bisogno di aiuto”.
Della casa ha inoltre spiegato che “al tempo della nota il mio ex assessore alle politiche sociali ha ricevuto il signore in questione e successivamente anche io stessa cercai di spiegargli la situazione nella sua gravità. Questa persona non dovrà più soltanto rispondere alla procura per la vicenda dell'appartamento (vicenda giudiziaria non ancora conclusa, ndr) ma anche per le gravi offese e minacce alla sottoscritta”, ha concluso.
Ad esprimere “solidarietà” a Della Casa la sindaca Virginia Raggi: “Si tratta di assegnazioni effettuate dalle precedenti amministrazioni, senza rispettare le graduatorie e quindi scavalcando chi ne aveva maggior diritto e bisogno. Voglio dirlo con chiarezza: non abbiamo paura di riportare la legalità a Roma”.