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River, la diaspora dei rom sgomberati: in 30 a Monteverde, gli altri in strada

Non formano assembramenti consistenti: il raggruppamento più grande ieri a Prima Porta

Mentre prosegue il martellamento social della giunta Raggi a suon di propaganda sulla cosiddetta "terza via", i rom sgomberati dal camping River sono ormai dispersi in città. Dopo l'esodo dall'esterno dell'ex baraccopoli, in città si stanno formando micro accampamenti in più punti. La paura dei rom però è quella di un'azione di polizia che li disperda ulteriormente e per questo si prova a non restare in gruppo e a non formare grossi assembramenti. Ad oggi per la maggior parte è ancora un vagare senza meta. 

Camping River, tutto quello che c'è da sapere sul campo rom sgomberato da Raggi e Salvini

Qualche numero. Al momento dello sgombero i rom all'interno erano 257. Dal computo sono già tolti i 14 che hanno accettato il rimpatrio volontario in Romania, oggetto anche ieri di un video reportage rilanciato dalla sindaca Raggi. Giovedì, dei 257, 30 hanno accettato le opzioni d'emergenza (fuori dal piano rom della giunta, ndr) offerte dall'amministrazione. Per loro si sono aperte le porte di via Ramazzini, il campo d'emergenza con le casette Ikea. Fanno parte di questo gruppo anche i tre rom che hanno presentato il ricorso alla corte Europea di Strasburgo. Sempre dei 257 altri 5 giovedì hanno accettato in extremis il rientro in patria: fissata la partenza. Altri 10, secondo il Campidoglio, hanno iniziato i colloqui per attivare un percorso simile. Questi ultimi però non si sa, ad oggi dove abbiano nel frattempo deciso di dormire. 

A conti fatti sono 212 i rom dispersi in città, senza una meta precisa. Altri 30, quelli di via Ramazzini, vivono in un centro per definizione definito d'emergenza, dove vengono accolti i senza tetto. 

Dove si trovano questi rom ad oggi senza meta? Il gruppo più consistente, meno di 50, si trovava ieri a Prima Porta. Altri, secondo quanto si apprende da abitanti del campo, sono ora ospiti in altre baraccopoli della città: una decina alla Barbuta, altri in aree non autorizzate in giro per Roma.

Nonostante tutto ieri la sindaca Virginia Raggi è tornata a rilanciare la validità della sua "terza via". "Con senso di responsabilità civica e istituzionale", racconta la prima cittadina, "mettiamo in campo ogni strumento per superare i campi rom e per voltare una delle pagine più buie nella storia della nostra città". Strumenti che però, ad oggi, hanno avuto (lo dicono i numeri) risultati tutt'altro che soddisfacenti. E l'effetto dello sgombero di giovedì è solo quello di uno spostamento dell'emergenza. 
 

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